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Ramos: ‘Le battaglie per la top 10 sono tanto divertenti come quelle di testa’

Wednesday, 8 July 2015 07:03 GMT

Il pilota spagnolo del Team Go Eleven analiza la prima parte di stagione in WorldSBK.

Roman Ramos ha riconosciuto di aver imparato molto nei primi otto round della sua stagione d’esordio nel Mondiale Superbike. Il pilota originario della Cantabria, regione a nord della Spagna, ha fatto della costanza di rendimento la sua miglior arma: in sella alla ZX-10R privata del Team Go Eleven, infatti, Ramos non ha chiuso nessuno dei round a secco di punti, ritrovandosi al momento in quattordicesima posizione nella classifica piloti, con cinquantuno lunghezze all’attivo. Dalla sua città natale Santander, Ramos ha fatto via telefono il punto sulla situazione attuale, sulle battaglie di inizio stagione e sulle aspettative per i restanti round.

Come ti sei visto nei primi otto round della stagione WorldSBK?
Innanzitutto, è già di per sé molto importante farne parte. Poi, sapendo che la squadra è nuova e la moto totalmente privata, eravamo al corrente che entrare in zona punti sarebbe stato difficile. Lo stiamo però facendo con regolarità, entrando in qualche occasione anche nei primi dieci, perciò il bilancio è per me molto, molto positivo”.

La tua Kawasaki è cresciuta dal primo round?
A Phillip Island era praticamente una moto di serie, soprattutto quanto ad elettronica. I passi avanti li abbiamo fatti proprio con l’adozione della centralina Magneti Marelli, che è molto migliore di quella che utilizzavamo all’inizio.

Hai fatto della regolarità la tua arma, essendo andato a punti i tutti i round…
Sono un pilota che – toccando ferro – cade una volta ogni tanto. Chiudere ogni gara e lottare con gli avversari è molto importante sia per me che per la squadra. Vogliamo raccogliere il maggior numero di dati possibile e più giri facciamo in gara, meglio è per noi. Completare le gare è ovviamente la base per poter guadagnare fiducia.

Hai i tuoi meriti, visto che le battaglie a metà gruppo sono molto accese…

In effetti sono gare decisamente battagliate! Ho avuto poche gare nelle quali sono riuscito a girare da solo, sempre siamo stati in lotta per una posizione e non negó che mi sono divertito molto. Ovvio che non mi ritrovo in lotta per vincere o per un podio, al massimo per la top 10, che alla fine è il nostro obiettivo. È un peccato perché si vedono poco in tv, ma sono tanto divertenti come quella in testa alla corsa.

Io sono sempre in lotta, ad ogni curva e spesso con David (Salom), altre volte con Leon Camier, che è un pilota difficile da battere e con (Matteo) Baiocco, un altro osso duro. Quando termina la gara, mi sento come se avessi vinto o fossi salito sul podio, soprattutto quando hai la meglio su qualcuno che tiene una moto superiore alla tua, o un motore più potente che ha reso difficile il sorpasso. Non è semplice migliorare, però credo che stiamo facendo viene e che possiamo continuare così fino alla fine dell’anno.

Qual è la gara in cui ti sei divertito di più fino ad ora?
La seconda a Portimao, lottando Badovini e Baiocco, ma anche gara 2 ad Imola, che è stato il miglior risultato fino ad ora in stagione (un settimo posto), conquistato in battaglia con Mercado e Baiocco. È stato particolarmente bello perché si trattava del round di casa della squadra.

La prossima trasferta è a Laguna Seca, tracciato a te nuovo. Come ti prepari in queste occasioni?
Guardando video e girando con il gioco della SBK, almeno per vedere il tracciato. Ora conosco le curve e so anche qualche trucco per le curve in pendenza. Il vero segreto ovviamente sarà quello di girare una volta arrivato lì.

Al momento mi sto allenando molto in bici ed prima ho fatto anche una piccola vacanza. Continuerò così, facendo anche qualche sessione in moto per essere pronto per Laguna Seca. Lì farà sicuramente caldo e male non farà un po’ più di preparazione.

Pensi che sei migliorato come pilota dal tuo arrivo in SBK?
Sì ho imparato molto, soprattutto a non stressare eccessivamente gli pneumatici per il finale di gara. Nelle prime spingevo al limite già dai primi giri, ritrovandomi a metà gara in situazioni difficili a livello di stabilità, specialmente al posteriore ma a volte anche all’anteriore. Ora faccio più attenzione

Hai qualcosa in ballo per il 2016? Credi che il tuo futuro continuerà ad essere in questo campeonato?
Al momento non ho niente di concreto però sì, credo che ho la possibilità di rimanere qui, perché stiamo facendo abastanza bene, tutto il mondo è contento del lavoro che stiamo facendo e credo che possiamo continuare su questa strada. La squadra è contenta di me, vogliono che continuiamo insieme. Non c’è niente di firmato, ma certo questa è la prima opzione e la cosa più probabile è che continui un altro anno con loro.

A più lungo termine, pensi alla possibilità di arrivare ad una moto ufficiale?
Sì, ovviamente. Il mio obiettivo è di diventare pilota ufficiale, o come si dice “factory”. Non sarà facile, perché non ci sono molte selle ufficiali nella categoría ed al momento sono occupate da piloti molto forti. Non sarà facile rimpiazzarli. Il mio obiettivo è quello di lottare per conquistarlo”.