Il 3 novembre 2014 è arrivato uno dei comunicati più importanti nella storia del WorldSBK; Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) passava da Honda a Kawasaki. Un legame che termina oggi, a nove anni di distanza, dopo aver vinto sei titoli, 104 gare e vissuto tantissimi momenti indimenticabili. Un rapporto che si chiude al Circuito de Jerez – Angel Nieto, quella stessa pista in cui vinse il primo dei sei mondiali di fila con Kawasaki. Oggi Rea ha voluto rendere omaggio a questo legame indossando un casco speciale.

L'ADDIO DI REA A KAWASAKI

Quarto posto sullo schieramento e quarto posto in Gara 1, con Rea che in Tissot Superpole Race puntava a portare la sua ZX-10RR sul podio, se non alla vittoria. Ha regalato spettacolo con il due volte campione del mondo Alvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati) e per ben sette volte in tre giri si è scambiato di posizione con Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha Prometeon WorldSBK), arrivando secondo al traguardo.

In Gara 2 è partito bene e ha preso il largo e tutto lasciava presagire che avrebbe potuto chiudere alla grande il suo rapporto con Kawasaki. Un sogno però svanito al quinto giro con la caduta in curva 2. Determinato come sempre, è ripartito ma arrivando 17°: non certo il finale che lui e KRT si meritavano. Tante emozioni quando è tornato al suo box Kawasaki, alla presenza del suo staff e della sua famiglia.
 

CON PAROLE SUE: “Non volevamo finire senza lottare…”

Rea ha parlato della sua ultima gara con Kawasaki: “Onestamente nel complesso ho avuto delle strane sensazioni, non in termini di performance o di risultati ma per il fatto che sto lasciando un team incredibile. Davvero strano vivere questa mia ultima giornata in verde. Ovviamente questo non era il risultato che volevo per il mio team che si meritava tanto di meglio. Abbiamo dimostrato che la Ninja ZX-10RR ha ancora del potenziale e fino a quel momento mi sentivo abbastanza in controllo con un ottimo passo. Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato ‘uuuh, ho una gomma magica’! Pere ha preso una grossa decisione che ci ha portato a fare un grosso cambiamento sulla moto, cambiamento che volevamo provare. Non volevamo finire senza lottare e perdere l’anteriore è stato davvero frustrante. Sono entrato in curva un po’ veloce e con troppo angolo di piega sono caduto”.

“Volevo portare a termine la gara dato che sarebbe stato troppo facile mollare. Mi si è rotta la pedana e il manubrio era spostato in avanti ma sono comunque riuscito a girare in 1’41”. Ciò che sarebbe potuto accadere mi rende ancora più deluso. Racchiude gli alti e bassi di quest’anno; degli alti incredibili ma anche dei momenti difficili ma non posso mascherare i momenti vissuti in KRT. È stato un gran viaggio. Davvero indimenticabile”.

GUARDANDO AVANTI: un capitolo che si chiude, un altro che si apre

“È stato un rapporto incredibile. Sono davvero grato per aver fatto parte di questo team, tanto in pista come fuori, sono stati fantastici. Mi sono stati vicini nei momenti difficili e mi hanno sostenuto nei momenti più belli, per sei anni è stato come vivere un sogno e andare al lavoro, rischiare la vita e mettere tutto insieme è stato divertente con queste persone e questa gran Casa. A tutti loro auguro il meglio per il futuro, con l’impegno e l’attenzione che ci mettono”.

Rea ora può iniziare a pensare al 2024, a Yamaha: “Ovviamente prima ero concentrato su Kawasaki ma adesso posso permettermi di pensare al prossimo capitolo ma prima di farlo voglio godermi questo momento. Stasera faremo una gran cena con tutto il team e non è un addio. Sono i miei amici e ci vedremo sempre. L’anno prossimo saremo vicini; hanno davvero un’ottima hospitality e quindi spero di essere ancora invitato per cena”.

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