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La storia di Toprak: un bambino col sogno di diventare campione del mondo

Tuesday, 23 November 2021 06:23 GMT

Toprak Razgatlioglu ha vinto il titolo iridato nel WorldSBK: ora è #OnTOPrak al mondo, ecco come ha fatto a raggiungere la vetta a livello internazionale

Un emozionante Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 si è concluso con il trionfo di Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha with Brixx WorldSBK) che ha battuto Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK). Tanti i successi nel corso di questa stagione per il giovane pilota turco senza commettere alcun errore di suo mettendo così fine alla striscia di successi consecutivi di Rea e diventando il 18° campione del mondo nel WorldSBK al termine di quello che per ironia della sorte è stato il 18° e decisivo Round dell’anno. Toprak ha lavorato duramente per laurearsi campione del mondo.

 

Razgatlioglu, le moto nel sangue

Nato a Turchia ad Alanya nel 1996, il papà di Toprak era Arif Razgatlioglu, un pilota stunt, tragicamente scomparso il 17 novembre 2017 in un incidente stradale alcuni mesi prima del passaggio di Toprak al WorldSBK. Una figura molto importante per il giovane Razgatlioglu che prima dell’ultimo Round sui social ha detto che “questo weekend farò del mio meglio per te papà, T.T.A”. T.T.A sta per Tek taker Arif, ovvero il nome che ha reso celebre suo padre e traducibile in Wheelie Arif.

Nonostante sia cresciuto intorno alle moto, Razgatlioglu non se la cava affatto male nemmeno con alcuni movimenti di ginnastica. Li ha imparati crescendo sulla spiaggia di Alanya, tra verticali e camminate con le mani. Visto sempre all’interno del paddock fare qualcosa di straordinario e spesso a saltare con facilità le transenne al Parco Chiuso, Razgatlioglu è uno dei personaggi più spettacolari tra quelli presenti nel paddock del WorldSBK. È noto per gli stoppie, per lo stile carismatico in sella alla moto e anche per lo spettacolo che lo rende un idolo del pubblico.

 

Comincia il percorso di Razgatlioglu sulle due ruote

Con suo padre al fianco, Toprak inizia a guidare all’età di cinque anni in sella a una motocross da 50cc. Dopo aver vinto quattro Campionati nazionali motocross, a 11 anni passa alle competizioni su asfalto e a quelle di velocità. Toprak comincia quel percorso che 24 anni dopo lo porterà in vetta al mondo. Tutto questo accade in Turchia, Paese che nel frattempo nel 2007 festeggia il primo titolo mondiale di Kenan Sofuoglu. Così inizia il suo avvicinamento al Campionato del Mondo.

Razgatlioglu inizia a emergere nel 2011 e nel 2012 partecipando alla IDM Yamaha R6 Cup: alla seconda annata sale sul podio e termina settimo in classifica. Nel 2013 scende in pista nella Red Bull Rookies Cup e nelle prime due gare porta a casa due podi chiudendo la stagione al decimo posto. Poi nel 2014 al Sachsenring arriva la prima vittoria in questa categoria.

 

NEL PADDOCK DEL WORLDSBK: un esordio significativo

Toprak alla fine del 2014 tenta la strada del Campionato europeo Superstock 600 grazie al contributo di Kenan Sofuoglu: a Magny-Cours mette in mostra un grande potenziale. Vince all’esordio; una dimostrazione di forza e di come ami la pista francese.

Nel 2015 Razgatlioglu conquista con facilità il titolo della STK600 regalando spettacolo insieme a Federico Caricasulo nella gara che va in scena a Imola. Toprak domina e vince i primi cinque appuntamenti. Un terzo posto gli regala il successo iridato in quel di Misano. L’anno dopo passa al Campionato europeo Superstock 1000 e ancora una volta a Magny-Cours dimostra che per lui il circuito francese rappresenta un luogo speciale dato che lì conquista il suo primo podio nella categoria. Nel 2016 lo attende una breve esperienza in sella alla Grillini Kawasaki nel WorldSBK a Phillip Island dove però non prende il via alle gare a causa di una caduta nel corso delle Prove Libere. Grazie a due podi alla fine della stagione della STK1000 è quinto e il suo è uno dei nomi da tenere d’occhio in termini di successo finale per il 2017 che nonostante tre vittorie va per soli otto punti a Michael Ruben Rinaldi.

 

IL WORLDSBK CHIAMA: Razgatlioglu compie il grande salto e impressiona tutti

Arriva il momento del grande passaggio: il WorldSBK attende Razgatlioglu, nessuno si aspetta grandi cose. Zero pressione per il rookie turco che corre con il team Puccetti Kawasaki che a sua volta vanta un solo anno di esperienza nel WorldSBK. Il suo 2018 inizia bene, va a punti nelle prime dieci gare tra cui una top ten in Gara 2 nel Round che apre la stagione a Phillip Island, con un ottavo posto come miglior risultato. Poi si fa tappa a Donington Park, in Gara 1 non va a punti ma poi Razgatlioglu all’ultimo giro batte Jonathan Rea arrivando secondo e regalando così alla Turchia il primo podio nel WorldSBK. Un altro podio lo attende in Argentina a San Juan: la sua stagione termina con il nono posto in classifica.

Nel 2019 Razgatlioglu resta nel team Puccetti: il primo podio della stagione arriva a Imola dove conquista un terzo posto, poi sarà la volta di altri otto podi. È però nel Round di Francia a Magny-Cours che si prende tutta la scena come un vero talento in ottica futura; scatta dalla 16^ casella e a due giri dalla fine ha un secondo e tre decimi da recuperare. Razgatlioglu spinge a fondo, si mette all’inseguimento di Jonathan Rea andandosi a prendere una prima eccezionale vittoria nel WorldSBK. Bissa il successo anche nella Tissot Superpole Race. Chiude la stagione al quinto posto con 13 podi e due vittorie.

Nel 2020 passa al team ufficiale Yamaha, ovvero il Pata Yamaha: Toprak Razgatlioglu si porta a casa la prima gara della stagione; il turco è uno dei soli 14 piloti a vincere all’esordio con un nuovo team. Razgatlioglu firma altri otto podi e altre due vittorie che gli valgono il quarto posto finale nonostante debba saltare le due gare in Catalogna dopo una caduta nel Warm-Up. La sua è la migliore delle Yamaha e nell’ultimo Round in programma all’Estoril si regala due vittorie e un secondo posto: il 2020 per lui si chiude dunque alla grande: un ottimo punto di partenza in vista del 2021.

 

L’ANNO DEL MONDIALE: il 2021 è davvero speciale

Il 2021 coincide con una delle annate più intense nella storia del Campionato: qualcuno riuscirà a battere il dominatore degli ultimi anni Jonathan Rea? La risposta è ‘sì’; Rea vince quattro delle prime sei gare ma tutto cambia quando Toprak ha la meglio a Misano in Gara 2. Arrivano dei successi spettacolari a Donington Park e poi si ripete anche in Gara 1 a Most al termine di un bellissimo duello all’ultimo giro insieme a Scott Redding. Grande sfida con Jonathan Rea a Navarra in Superpole Race e lo stesso avviene anche a Magny-Cours. In Francia però la vittoria nella Tissot Superpole Race va al nordirlandese dal momento che nel corso dell’ultimo giro il turco supera i limiti della pista e per questo viene penalizzato.

Le emozioni non mancano nemmeno nella Superpole Race di Barcellona seguita dalla spettacolare Gara 1 a Jerez e da quella che va in scena a Portimao, senza dimenticare Gara 2 in terra portoghese. A partire da Portimao Toprak si avvicina al titolo mondiale: dopo la tappa in Argentina ci si sposta in Indonesia per il gran finale del Campionato. In occasione del ritorno nel Paese asiatico corona il sogno di una vita, ovvero diventare campione del mondo nel World Superbike. Ci riesce nel modo migliore, vale a dire senza gestire ma spingendo a fondo e dando tutto fino alla fine.

 

PROSSIMO STEP? Godersela, festeggiare e iniziare a prepararsi per ripetersi…

Ora che ha vinto il titolo di campione del mondo, cosa c’è nel futuro del 25enne turco? Tornerà a casa nella sua Sakarya dove vive con sua mamma alla quale probabilmente racconterà tutto questo. Poi, dopo i meritati festeggiamenti, l’attenzione sarà rivolta al 2022, annata in cui punterà a ripetersi. Nel corso dell’inverno praticherà dello snowboard e probabilmente sarà impegnato anche in alcune gare sulla pista di kart di Kenan Sofuoglu in sella alla Yamaha R3, quindi avrà il suo bel da fare. In pista è uno dei personaggi in grado di regalare un grande spettacolo ma al tempo stesso è anche una star che conserva la sua umiltà. In fondo era un bambino il cui sogno era quello di diventare campione del mondo.

 

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