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Intervista a Toseland, 2^ parte: il secondo titolo, la vita fuori dalla pista e il futuro

Friday, 12 March 2021 08:41 GMT

Il due volte campione del mondo nella classe regina delle derivate di serie commenta il suo secondo trionfo iridato, il passaggio al MotoGP™, il suo ritiro e anche tanto altro

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 sarà appassionante ma nel frattempo abbiamo l’occasione di andare a ripercorrere le fasi principali che nel 2007 hanno portato James Toseland al successo. Il pilota britannico, uno dei due ad aver vinto due titoli con due Case diverse, torna sulla stagione che lo ha visto arrivare alla nuova gioia mondiale ma parla anche dei suoi principali avversari, dell’opportunità che gli si sarebbe potuta presentare nel MotoGP™ e racconta anche della sua vita privata, tra cui il divorzio avvenuto l’anno scorso. Recentemente ha lottato contro il COVID-19 ma è tornato a una vita quasi normale: l’intervista in profondità con JT continua sulla scia della prima parte che puoi rileggere qui.

“Dopo essere stato rifiutato da Ducati avevo una gran voglia di vincere – mi hanno dato una moto con cui conquistare il titolo e per questo li ringrazierò sempre – dato che volevo tornare al mio massimo livello,” ha detto. “Ho costruito un grande rapporto con Ten Kate. Nel 2006 ho chiuso la stagione al secondo posto e quindi mi stavo scaldando per vivere un ottimo 2007. In realtà il titolo 2006 non ha mai visto nessuno impensierire sul serio Troy Bayliss e quindi un po’ per tutti è stata una sopresa vedere il pilota che l’anno prima era arrivato secondo iniziare a vincere così tanto. Per portare a casa i titoli mondiali la costanza di risultati importanti è fondamentale più di ogni altra cosa successa prima”.

“Il motivo per cui ho fatto così bene è che amavo la Honda, ci siamo semplicemente trovati molto bene insieme. Con Honda ho conquistato dei risultati eccellenti a differenza di quanto successo con Ducati con cui ho reso meno di quanto potessi. Nessun altro aveva fatto davvero qualcosa di speciale in sella a quella moto, solo io e il team ci siamo riusciti e spesso la nostra era la miglior Honda presente in pista. Il mio avversario principale si trovava ancora su una Ducati, in pratica per me era come un drappo rosso per un toro!”.

Toseland ha avuto tanti rivali nel corso della sua carriera nel WorldSBK ma il principale è stato senza dubbio Troy Bayliss con cui ha lottato per il titolo nel 2006 e nel 2007: “La sua tenacia è stata incredibile. Quando Noriyuki Haga era sul passo, beh, lui era veloce. Se Haga fosse stato costante nello stesso modo in cui andava veloce avrebbe vinto più di un titolo. Ma se devo dire chi tra i miei avversari è stato il più duro da battere allora la risposta è ‘Troy’. Se mi fossi trovato in una lotta all’ultimo giro con chiunque altro che non fosse Troy Bayliss sarei stato abbastanza convinto di batterlo. Ma quando avevo contro di me Troy, dovevo fare assolutamente tutto giusto per riuscire a batterlo. All’ultimo giro la concentrazione di Troy era superiore a quella di tutti gli altri”.

Toseland era e resta molto famoso, soprattutto nel suo Paese. Ricorda l’epoca in cui ha corso, oltre a rivivere la passione dei tifosi britannici: “Una cosa di cui sono molto grato è il periodo in cui ho gareggiato e dei piloti contro cui ho corso dato che in questo modo mi sono conquistato un sacco di rispetto da parte degli appassionati. Il motociclismo vive della passione della gente e dell’atmosfera che si respira. Nel 2007 ho firmato una splendida doppietta davanti alla marea umana presente a Brands Hatch e ancora mi viene la pelle d’oca. Dopo Gara 2 ho alzato la visiera e sono riuscito a sentire il rumore del pubblico e tutta la passione. Se avessi potuto scegliere tra il guidare una MotoGP™ ufficiale e il pubblico e le emozioni vissute nel WorldSBK avrei optato per la seconda opzione. Fare qualcosa del genere per il proprio Paese è un orgoglio insostituibile”.

Da due volte campione del mondo nel WorldSBK Toseland ha avuto anche alcuni momenti di soddisfazione in MotoGP™ e gli si è presentata la possibilità di restarci: “Si era aperta un'opportunità a fine 2009 con Pramac Ducati, ma il progetto che c’era dietro non era competitivo come quello attuale. Per nove volte sono arrivato tra i primi sei, non male alla fine per essere in MotoGP™. Le cose sarebbero potute andare diversamente se avessi avuto a mia disposizione un team ufficiale e una moto da 1000cc. Sapevo che per il 2010 sarei stato più felice tornando nel WorldSBK con una moto ufficiale. Yamaha mi voleva ancora come parte della famiglia e io ero felice di trovarmi con loro, quindi ho deciso di accettare questo loro progetto per il WorldSBK”.

Ritiratosi nel 2011, Toseland ci ha parlato anche della sua carriera da pilota e si dice sodisfatto dei traguardi che ha raggiunto: “Quando mi guardo allo specchio, onestamente posso chiedermi, ‘ho dato tutto quello che avevo?’. Nel mio caso la risposta è ‘sì’ e sono consapevole di aver raggiunto ciò che ho raggiunto. Mi sarebbe piacuto soltanto far parte di un team ufficiale invece di uno satellite nel periodo in cui sono arrivato nel MotoGP™. Sarebbe stato più semplice convertire dei piazzamenti tra i primi sei in un paio di podi e riuscire a essere più competitivi. Alla fine sono un due volte campione del mondo in un contesto in cui sono arrivato quando ero un ragazzo giovane, ho una vita fantastica e tanto rispetto grazie a questo”.

Negli ultimi anni il problema principale per Toseland ha riguardato il polso che si è infortunato in occasione di un incidente riportato nel 2011. In merito al suo obiettivo più importante per il prossimo futuro ha detto che punta a sistemare una volta per tutte il suo polso: "Per anni ho dovuto lottare con questo problema e l’anno scorso sono stato sottoposto a tre interventi chirurgici. Quest’anno andrò sotto i ferri per la sesta volta nella mia vita. Spero che questo possa essermi di aiuto in modo da poter vivere senza avere tutti i giorni la sensazione di andare avanti con un polso fratturato. Questo è il mio obiettivo principale e poi punterò a rimettermi in forma”.

Negli anni scorsi ha commentato sia il WorldSBK che il MotoGP™: Toseland mantiene aperte le varie opportunità dopo l’intervento al polso: in qualche modo questo potrebbe essere un primo passo verso il ritorno nel paddock - forse in TV - oppure lontano dal paddock in ambito musicale. “Dipende se potrò suonare oppure no, ma mi piacerebbe lanciare un terzo album. Al momento è un libro aperto”.

Nel 2020 Toseland e sua moglie, la cantautrice Katie Melua, si sono separati di comune accordo e ora gli piacerebbe ripartire facendosi una sua famiglia e sfruttando al meglio i suoi “quaranta”: “Mi piacerebbe avere una famiglia e quindi questo obiettivo è presente nella mia agenda. L’anno scorso io e mia moglie ci siamo separati ma è avvenuto tutto amichevolmente, era necessario. In ogni caso sono una persona riservata e non ho la sensazione di esserci fatti qualcosa di male a vicenda, alla fine sono stati solo motivi personali. Non è facile affrontare un divorzio, per entrambe le parti è abbastanza sconvolgente. Anche se tutti e due sanno che si tratta della cosa giusta. È stato un anno di adattamento completo. I miei ‘trenta’ sono stati complicati; dopo essermi portato dietro per dieci anni un dolore serio e aver affrontato le varie operazioni, ho una grande motivazione per far sì che i miei ‘quaranta’ siano ricchi di maggiori sorrisi”.

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