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Ana Carrasco: "Ho molte possibilità di stare nelle prime posizioni"

Tuesday, 31 January 2017 12:16 GMT

La spagnola è felice del suo debutto nel WorldSSP300 con l’ETG Racing

Con il tempo Ana Carrasco si è fatta un nome sulla scena del motociclismo internazionale: sono passati quattro anni dal 2013, anno di debutto nella classe Moto3, e adesso la ragazza di Cehegín (Murcia) inizia una nuova fase della sua carriera, nel WorldSSP300.
 
Carrasco sarà l’unica pilota del team ETG Racing nella nuova categoria che inizia in questo 2017, e ora è al 100% dopo esser stata operato, a dicembre, alla spalla sinistra per estrarre una placca. La spagnola ha parlato con WorldSBK.com della nuova avventura che l’attende.
 
Ana cosa ci puoi dire del salto nel paddock del WorldSBK dove disputerai il WorldSSP300?
Sono molto contenta di essere con questo team. È una buona opportunità dopo questi ultimi anni che non sono stati facili. La squadra è molto competitiva e la moto non sarà da meno. In Superbike Kawasaki è sicuramente la marca più forte, negli ultimi anni è stata costantemente nelle prime posizioni e spero che sia una cosa simile anche in questa categoria. Il team è nuovo nel campionato e anche io, ma entrambi abbiamo esperienza e penso che potremo raggiungere i nostri obiettivi.
 
Quali sono gli obiettivi del 2017? È qualcosa di cui hai già parlato con i responsabili dell’ETG Racing?
Loro hanno voluto contare su di me fin dall’inizio, sono convinti che insieme possiamo stare nelle prime posizioni. Il nostro obiettivo è fare il miglior risultato possibile. Credo di avere molte possibilità di stare davanti e lottare per il Campionato.
 
Com è la pilota Ana Carrasco che arriva nel WorldSSP300?
Con il tempo penso di aver migliorato. Sono più aggressiva in pista, che è una delle cose che anni fa mi mancava, e questo è importante per lottare nelle gare. Non credo di essere cambiata molto, ma ho migliorato alcuni aspetti, per esempio nella frenata, che all’inizio era uno dei miei punti deboli. Mi vedo una pilota abbastanza completa.
 
Il WorldSSP300 sarà un campionato di apprendistato, dove ci saranno piloti molto giovani, mentre tu sei una “veterana” di quasi 20 anni. Questo può essere un vantaggio?
Sí è vero che ci sono molti piloti giovani, e anche io lo sono, ma ho molta esperienza nelle gare e questo credo mi possa aiutare. Potrebbe essere un punto a mio favore.
 
Essendo tu una donna, hai aperto un po’ la strada. Sei stata la seconda pilota donna nel mondiale, la prima in Moto3, e chissà che ora lotterai tra i protagonisti in un campionato in termini assoluti...
Sí, quando sono arrivata nel mondiale per la prima volta a 16 anni è stato un po’ strano per tutti, ma sono già passati quattro anni e la gente si è abituata. Sono sicura che tutto quello che ho imparato mi servirà nel WorldSSP300 per poter stare nelle posizioni che contano. Ho sempre lottato per i campionati e non vedo l’ora di avere nuovamente i mezzi per poterlo fare.
 
Il fatto di correre, alcune volte, con mezzi precari, ti ha fatto cambiare il tuo approccio alle gare? Prevale ora il professionismo e la competitività o la passione degli inizi continua a stare davanti a tutto?
Io corro sempre per passione. Alla fine lo faccio perché mi piace molto e perché voglio dedicarmi a questo. Sicuramente per questa passione ho vissuto momenti difficili, ho avuto molti infortuni causati dalle moto non competitive che ho guidato e con cui ho dovuto fare più di quello che potevo. Punto sempre ad andare dove c’è il materiale migliore, dove possa lottare con gli avversari, perché se il mio materiale è peggiore, devo sempre andare al limite e questo alla fine causa cadute e infortuni. 
 
Ci sarà un’altra ragazza nella categoría, Avalon Biddle, anche lei con abbastanza esperienza, che ha vinto la FIM European Women´s Cup…
So che correrà, ma non so che moto avrà. [La neozelandese avrà la stessa moto di Ana, una Kawasaki Ninja 300]. L’importante è che ogni anno ci siano più donne e che in tutti i campionati ce ne sia almeno una a rappresentarci.
 
Chissà che un giorno si possa arrivare a realizzare il tuo slogan “Una donna in un mondo di uomini”...
Non ci sarà mai la maggioranza, questo è chiaro. Credo che la quantità delle donne aumenterà, ma alla fine nel mondiale e in tutti i campionati d’élite c’è un grande livello ed è complicato. Suppongo che ci saranno più donne alla base, ma alla fine l’obiettivo è che tutti abbiamo le stesse opportunità e che ai campionati mondiali arrivino i migliori.