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Carrasco, l’ambasciatrice della velocità femminile

Wednesday, 27 September 2017 14:43 GMT
Il nome della pilota ha fatto il giro del mondo dopo il suo trionfo nello scorso round in Portogallo
Alla vigilia del Pirelli Round French, è ancora forte l'eco della grande vittoria ottenuta da Ana Carrasco (ETG Racing) all’Autodromo Internacional do Algarve due settimane fa. La 20enne è diventata la prima donna ad aver vinto una gara nella categoria mondiale e questa svolta l’ha inserita nelle pagine dei giornali, anche di quelli internazionali, e in televisione.  
 
"È stata una settimana folle, da quando ho concluso la gara non ho fatto altro che parlare al telefono e viaggiare per fare interviste” ha spiegato la pilota nell’intervista video sul WorldSBK.com. “È stata una follia, la gente è molto contenta. Mi hanno fatto i complimenti tanta gente del paddock, di MotoGP e Superbike. Sono molto contenta di vedere come la gente è contenta per questo risultato”. La Carrasco ne ha parlato sabato scorso, nel paddock del MotorLand Aragón, dove si è goduta l’ambiente del Gran Premio.
 
È stato proprio dalla pista di Alcañiz dove lo scorso aprile la Carrasco ha iniziato il Campionato Mondiale FIM World Supersport 300 e fin dall’inizio aveva chiarito le sue ambizioni in questa nuova classe: “Sono sicura che tutto quello che ho imparato mi servirà nel WorldSSP300 per poter stare davanti. Ho sempre lottato per i campionati e non vedo l’ora di avere di nuovo i mezzi per poterlo fare”.
 
Cinque mesi più tardi arrivava il successo in Portogallo, a dimostrazione di quanto le sue parole fossero ben fondate. In uno sport tradizionalmente maschile, la Carrasco ha dovuto aprire la strada. È stata la seconda pilota spagnola a schierarsi nel Campionato Mondiale di MotoGP, e la prima ad andare a punti in Moto3. Adesso, chissà quale sarà la prossima frontiera della pilota nel suo futuro, che sia sulla Kawasaki Ninja 300 o su un’altra moto, tenendo a mente la sua giovinezza e il suo talento.
 
Se la Carrasco è stata la prima in grado di vincere, nel paddock del WorldSBK ci sono state sue predecessore che erano già state nominate ambasciatrici del motociclismo: la nord-americana Melissa París è stata ufficialmente la prima donna a partecipare al Campionato del Mondo di Supersport, invitata nel settimo round del 2009, tenutosi al Miller Motorsports Park (EEUU). L’italiana Paola Cazzola ha partecipato un anno più tardi in cinque round del World Supersport totalizzando tre punti, diventando così la prima pilota ad andare a punti. Molto prima la tedesca Katja Poensgen ha corso in una gara della categoria come wild card: era il 1998, al Nurburgring, l’anno prima che la classe World Supersport Series diventasse l’attuale campionato del mondo di Supersport. Altre pilote hanno scritto il loro nome negli annali della classe per aver partecipato ad almeno un round e sono la canadese Marie-Josée Boucher, la britannica Jenny Tinmouth e l’ungherese Nikolett Kovacs.
 
Altri nomi conosciuti, come quelli di Maria Costello, Lucy Glöckner o della già menzionata Poensgen, hanno corso in passato nella categoria Superstock 1000, mentre nella storia del Campionato Europeo Superstock 600 hanno corso figure come Rebecca Bianchi, Marketa Janakova, Ricarda Neubauer o Alessia Polita.
 
Più recentemente, la neozelandese Avalon Biddle ha vinto la FIM European Women´s Cup nel 2015 e 2016 e quest’anno ha debuttato nel WorldSSP300 sulla stessa moto della Carrasco, ma non è riuscita a farsi notare nella nuova categoria ed è stata sostituita dopo il round tedesco. A Jerez riapparirà come wild card Andrea Sibaja, che ha già debuttato nella categoria nel round di Aragon. Si può dire, quindi, che le donne spingono per farsi largo nella velocità e il successo della Carrasco segna senza dubbio un’orma in questo cammino.