Notizie

Rea vs Bautista: un altro campionato del WorldSBK in ballo!

Thursday, 11 July 2019 07:02 GMT

La corsa per il titolo 2019 è ancora aperta con un grande spostamento di punti rispetto ai Round precedenti. Che cosa sta succedendo?

Nel 2019 c’è stato uno spostamento di 85 punti a favore di Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) nel corso delle ultime otto gare a svantaggio del rookie dell’anno, Alvaro Bautista (ARUBA.IT Racing – Ducati) che ha visto il suo vantaggio sgonfiarsi in appena un mese. Il titolo mondiale del WorldSBK è in ballo e come abbiamo già visto tante volte in passato, non c’è che da godersi lo spettacolo.
 
Quali stagioni sono paragonabili a quella in corso? Il 2009, Ben Spies trascorse in testa la prima metà del campionato ma la situazione si cambiò rotta. Un decennio più tardi si ripresenta lo stesso scenario. Tra le piste dove si deve ancora correre, Alvaro Bautista non ha mai gareggiato. Portimao, Magny-Cours e San Juan, anche se ha svolto dei test importanti in Portogallo e in Argentina ma continuano ad essere due tracciati nuovi per lui.
 
Il titolo è in bilico ma potrebbe pendere da una o dall’altra parte, in una pista veloce come quella di Portimao e una con forti punti d’accelerazione come Magny-Cours si potrebbe pensare che la Panigale V4 R possa essere avvantaggiata. Ma proprio per questo Bautista potrebbe vincere le battaglie, ma non è detto che vinca la Guerra. È con la costanza che si vincono i titoli e in questo, facendo un confronto, non è stato abile quanto Rea.
 
Nel 1998, Carl Fogarty vinse il terzo titolo del WorldSBK con appena tre vittorie ma la costanza gli permise di restare in ballo. Dopo il suo Round di casa a Brands Hatch, il distacco era di appena 34 punti e ancora sei gare da disputare prima che Foggy si aggiudicasse il titolo per 4.5 punti.
 
Gli errori succedono e a volte ci si mette anche la sfortuna. Una Tissot Superpole poco entusiasmante potrebbe svantaggiare una delle due parti e inciampare in un incidente di percorso o in un duello in gara, così come abbiamo già visto, potrebbe avere grandi conseguenze in termini di campionato. È già successo in passato e potrebbe succedere di nuovo. Rea sa bene che commettere un errore o essere trovarsi coinvolti in incidenti altrui nell’ultima parte di stagione può pregiudicare 
 
Colin Edwards vinse il secondo titolo WorldSBK in modo molto particolare nel 2002. Da 53 punti di svantaggio dopo Gara 1 a Laguna Seca, l’americano vinse gli ultimi sette Round prima di arrivare alla sfida finale ad Imola (l’allora leader della classifica, Troy Bayliss, cadde ad Assen). In vista dell’ultimo scontro, Edwards si trovava con un punto di vantaggio ma in Italia si tolse i guanti per combattere senza pietà per poi vincere il titolo. Se Bayliss non fosse caduto in Olanda, chissà come sarebbero andate le cose…
 
Fu una storia simile a quella del 2009 quando Ben Spies si trovava alla sua stagione d’esordio. La sfortuna colpì il pilota Yamaha dopo Gara 2 a Kyalami quando Spies si trovava con 88 punti di distacco da Noriyuki Haga e la corona di campione stava per posarsi sulla teste del giapponese. Spies non si arrese e in Portogallo agguantò il titolo per sei punti capitalizzando due ritiri di Haga nel corso di sei gare. Si tratta della più grande rimonta nella storia del WorldSBK.
 
Ci sono altre dinamiche: i compagni di squadra. Leon Haslam (Kawasaki Racing Team WorldSBK) o Chaz Davies (ARUBA.IT Racing – Ducati) aiuteranno i rispettivi compagni di box? Non sono nemmeno nella posizione di poterlo fare ma alle ultime battute, ogni punto diventa vitale. Nel 2014, Tom Sykes mirò al secondo titolo nel WorldSBK con 44 punti di margine su Sylvain Giuntoli con appena sei gare da disputare. La Kawasaki e l’Aprilia giocarono due strategie di squadra diverse. Negli ultimi tre Round Giuntoli riuscì a strappare via il titolo a Sykes. Succederà qualcosa di simile anche quest’anno?
 
Scoprilo seguendo i prossimi appuntamenti con VideoPass WorldSBK!