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L di Luck: Anche la fortunata gioca la sua parte nel WorldSBK!

Thursday, 13 June 2019 09:00 GMT

Per vincere il titolo nel WorldSBK servono, talento, mezzi, professionalità, perseveranza, coraggio e sì, anche un po' di fortuna

Nello sport in generale, e le competizioni di motociclismo, non c'è fattore meno tangibile ma allo stesso tempo più invocato della fortuna. Se è vero che la fortuna non basta per raggiungere grandi obiettivi, è altrettanto vero che senza fortuna non si ottiene nulla.
 
Nel WorldSBK, come in qualsiasi altro sport motoristico dove si uniscono il talento individuale del pilota con la tecnologia avanzata del suo mezzo, si vince per una certa combinazione tra questi fattori però non esiste pilota che disprezzi un pizzico di fortuna.
 
C'è un tipo di fortuna che ha un padrone, come "la fortuna del campione", quella che accompagna occasionalmente il numero uno e gli permette di vincere anche quando apparentemente non sembra meritarselo. Possono considerarsi benedetti da questo super potere i piloti che hanno vinto per un punto, o mezzo, l'ultima gara dell'anno?
 
Però, semplificando, nella competizione come nella vita, ci sono solo due tipi di fortuna: quella buona e quella cattiva. A volte è solo il caso l’unica spiegazione per cui un pilota si salvi da una situazione estrema solo con un graffio. Il pilota del WorldSBK che si trova senza freni alla fine del rettilineo proclama la buona sorte per essere sopravvissuto da un incidente “che sarebbe potuto andare molto peggio", anche se i suoi buoni riflessi per saltare dalla moto possono causare infortuni.
 
Si parla invece di cattiva sorte quando il risultato è negativo (in quanti avranno detto che un pilota “non ha avuto fortuna” in una gara!). A lei si attribuiscono anche le negligenze tecniche: i freni rotti, una vite traditrice, una catena volante o semplicemente un motore che decide di non funzionare, e c’è della sfortuna anche quando l’olio in pista mette alla prova i riflessi e la buona gestione della moto di un pilota.
 
Ad esempio, per quest’anno, Alvaro Bautista (ARUBA.IT Racing - Ducati) è stato protagonista di eventi per lui fortunati come il paio di salvataggi fatti ad Imola, la bandiera rossa che gli ha permesso di aggrapparsi pole position ad Assen... Ma la fortuna è una risorsa che finisce e tutto il duro lavoro può crollare con la semplicità con cui si lancia una moneta per stabilire se uscirà testa o croce.
 
La fortuna è un potente alleato e, nel WorldSBK non mancano rituali  e superstizioni prima di entrare in pista. Amuleti nascosti, quadrifogli sparsi sul casco, colori speciali o numeri… Ogni pilota ha il suo rituale scaramantico. Perché, anche se con la fortuna non si vince un titolo, resta comunque un fattore che circola e che aiuta sempre. Anche in un ambito così tecnologico, la cui azione si esprime in millesimi di secondi, è un sollievo pensare di portare la moto a 300 km/h e battersi per un metro d’asfalto, anche in questo caso ci vuole un pizzico di quella che chiamiamo fortuna.
 
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