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Nava sul Bautista 2022: "In tutte le situazioni sa come gestirle al meglio. Questa è la differenza principale…"

Thursday, 7 July 2022 08:09 GMT

Dopo due anni in Honda, lo spagnolo in questa stagione è tornato con Ducati e può contare sulle tante lezioni apprese…

Uno dei temi di grande interesse in vista del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2022 era il ritorno di Alvaro Bautista nel team Aruba.it Racing – Ducati dopo due stagioni con il Team HRC. Finora il ritorno del pilota spagnolo è andato molto bene dato che si trova in testa alla classifica grazie a sei vittorie e 12 podi in 12 gare. Ne abbiamo parlato con il suo capotecnico Giulio Nava che in questa seconda parte dell’intervista fa un confronto con il 2019 quando Bautista era rookie nel WorldSBK e dice la sua anche su come le due annate in Honda abbiano aiutato lo spagnolo in questo 2022. Qui puoi leggere la prima parte dell'intervista con Nava.

Bautista è arrivato nel WorldSBK nel 2019, anno in cui ha dominato la prima parte del Campionato vincendo le prime 11 gare e portando a casa 15 podi consecutivi. Dopo quell’incredibile avvio, una serie di cadute gli hanno impedito di coronare il sogno mondiale: il titolo iridato è andato a Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK), il quinto di fila del nordirlandese. Dopo la stagione che lo ha visto impegnato in Ducati, nel 2020 e 2021 Bautista è passato a Honda con cui ha raccolto tre podi prima di tornare con la Casa bolognese.

In merito alle diferenze legate al Bautista del 2019 e alla versione 2022, Nava ha detto: “La prima cosa che si può notare è che pare avere la situazione più sotto controllo. Sono certo del fatto che sia veloce, il problema è che devi dargli gli strumenti giusti per essere veloce. Ciò significa che deve avere la moto giusta per il primo giro e per l’ultimo giro. Non si tratta solo del telaio, si tratta del telaio, del setup della moto e di come gestisci le gomme e anche di lui. Alvaro è approdato qui dalla MotoGP™ e ha iniziato a vincere. Non conoscevamo nel dettaglio la moto dato che si trattava di una moto nuovissima. Alvaro non conosceva nel dettaglio il Campionato, non conosceva le gomme e quindi penso che ora, dopo tre anni - uno in Ducati e due con il precedente costruttore - abbia maggiore esperienza. Sa come gestire al meglio tutte le situazioni. Questa è la differenza principale”.

Gestire le gare a volta significa anche accontentarsi della posizione che si occupa al momento piuttosto che spingere per andare alla ricerca di un miglior piazzamento, cercando così di portare a casa dei risultati consistenti. Bautista in questa stagione è uno dei due piloti che è sempre andato a punti ed è l’unico a essere sempre salito sul podio. In questo momento lo spagnolo ha 36 punti di vantaggio nei confronti di Rea e 79 sul campione del mondo Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha with Brixx WorldSBK).

In questo senso Nava ha aggiunto: “Prendiamo l’esempio di Misano, era primo e alla fine era veloce. Se a fine gara sei veloce, significa che puoi andare forte anche a inizio gara. Se al 18° giro riesci a realizzare un 34.1 puoi farlo anche al quinto, al settimo giro e questo per me è un qualcosa che Alvaro stava facendo nel 2019, dato che semplicemente guidava la moto alla performance di cui è capace. Non è soltanto Alvaro. È Alvaro, la moto, le gomme, la pista. Se in pista ci sono dieci gradi in più rispetto al giorno prima, la pista sarà più scivolosa, le gomme si comporteranno in modo diverso e avrai tanti fattori diversi da tenere presente. Ora è più consapevole di quello che può accadere e quindi gestisce tutto. Prima realizzava un tempo sul giro che per lui era facile e quindi lo faceva senza tenere sufficientemente in considerazione gli altri fattori, la pista, le gomme. Penso sia normale. È una questione di conoscenza. Penso che Alvaro abbia tutto più sotto controllo. Sa esattamente quando e come può passare il limite, quando va bene o quando non è il caso ed è dunque meglio accontentarsi di un secondo posto o conservare del margine in curva”.

Nava, capotecnico di lunga data di Bautista, nelle ultime due stagioni era passato al Team HRC insieme allo spagnolo. Tre podi in due annate con la Casa giapponese prima di fare ritorno in Ducati per questo 2022 ma Nava sa che le due passate stagioni sono state importanti per Bautista e per la sua lotta per il titolo di quest’anno poiché gli hanno dato maggiore esperienza e consapevolezza su quando sia meglio accontentarsi rispetto a spingere ancora.

Nava ha detto: “La Honda è stata un’altra sfida. Ancora una volta si trattava di una moto nuova. Per Honda era una moto nuova come anche per Alvaro dato che non aveva mai guidato un quattro cilindri in linea. È stata una sfida impegnativa. Su quella moto era oltre il limite, la moto può darti solo fino a un certo punto per essere più vicino al vertice e al tempo stesso doveva allenarsi per essere sempre al limite. Ora con Ducati riesce a trovare il limite e può spingersi al 3%, 4%, 5% dal limite. Quando vuole farlo o gli serve farlo, può contare su quel 5%. In Honda, se erano 20 giri, erano come 20 giri da qualifica se voleva provare a restare con i primi cinque. Ecco perché era facile commettere un errore o cadere o fare qualsiasi altra cosa. Ora se hai un pilota che da due anni si allena per restare concentrato a lungo, deve prestare attenzione a tutti i piccoli dettagli dato che la moto deve essere al 100% per provare a stare tra i primi cinque. Al tempo stesso prendi un pilota con tale esperienza e lo metti su una moto vincente o più sviluppata ed è automaticamente meglio”.

 

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