Le donne al potere: i ruoli chiave ricoperti dalle donne nel WorldSBK
Per festeggiare la Giornata Internazionale delle Donne andiamo a scoprire alcune delle eccezionali figure femminili presenti nel paddock del WorldSBK
Un tempo nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike c’era un netto predominio delle figure maschili mentre quasi tutte le donne presenti nel paddock erano mogli, fidanzate o considerate come una forma 'decorativa': col passare del tempo però abbiamo assistito a un graduale riequlibrio in termini di parità di genere. Graduale ma immancabile. Scopriamo alcune figure chiave del presente e del futuro nel WorldSBK.
Nel giugno 2021, la FIM ha assegnato un nuovo ruolo a Pippa Laverty come membro della Commissione delle Donne nel Motociclismo della FIM per sostenere un maggior numero di donne nelle loro carriere in ambito motociclistico. Pippa – una personalità davvero versatile – inizialmente era una delle ragazze presenti sulla griglia di partenza. È sposata con Eugene Laverty (Bonovo Action BMW) ma in passato è stata una donna d’affari e uno dei volti noti e di riferimento per le donne che aspirano al WorldSBK.
Per alcuni forse potrebbe essere sorprendente ma Laverty non vede il suo ruolo come una forma per provare a convincere gli uomini dell’importanza delle donne in questo contesto. “Non ne abbiamo bisogno. È chiaro che quando qui si guarda dietro le quinte ci sono già tante donne con dei ruoli importanti. E a domanda precisa su questo aspetto loro diranno che è grazie alla passione che hanno per questo sport. Ma ci sono altri casi, come per esempio Silvia Diamanti del team Aruba.it Racing - Ducati. Lavorava nel mondo dell'informatica e non conosceva affatto questo mondo fino a quando ha iniziato a lavorare per Aruba.it (un importante fornitore di reti Internet in Italia e anche partner del team ufficiale Ducati nel WorldSBK) e il team l’ha voluta alle gare per organizzare ciò che era relativo all’hospitality, ai pass e a tutto il resto. Ora adora le gare e ha un ruolo nel mondo degli sport a motore”.
Laverty è d’accordo nell’affermare che ora c’è una maggior ampiezza e profondità di ruoli in termini che le donne hanno nel paddock e nessuno ne resta sorpreso. “Sta succedendo senza dubbio”, ha detto Pippa. “Si tratta anche di un fatto generazionale dato che alcune persone crescendo si sono sentite dire ‘OK, le ragazze fanno questo, i ragazzi fanno questo’. La situazione è cambiata negli ultimi dieci – quindici anni. Adesso le persone dicono ‘mi piacciono gli sport a motore… sono un designer e quindi mi occuperò di tutte le grafiche del team. Oppure ‘mi piacciono le moto ed entrerò a far parte del campionato spagnolo. O ancora ‘mi occuperò di pubbliche relazioni nel paddock’. Non riesco a enfatizzarlo a sufficiente ma adesso è il momento. Le opinioni della gente stanno cambiando”.
Federica De Zottis, Capo Comunicazione e Stampa del Team HRC nel WorldSBK, ha trascorso gran parte della sua carriera in MotoGP™ e ci ha spiegato in che modo è diventata una delle figure di maggior riferimento in ambito comunicazione nel mondo del motociclismo. “Sono arrivata qui per caso”, ha detto ‘Fede’. Studiavo all’università per diventare medico. Ero al mio terzo anno e ho incontrato un ragazzo che lavorava in MotoGP™. Mi ha portato a un gara nel paddock – e ho detto, ‘questa è la mia vita, voglio lavorare qui…’. Questo ragazzo era Carlo e ai tempi lavorava per Aprilia. Io vivevo a 30 chilometri dalla loro sede. Il capo era Carlo Pernat, l’ho incontrato nel paddock e abbiamo parlato. Poi un giorno sono andata nel suo ufficio e gli ho detto ‘vorrei fare questo lavoro; vuoi assumermi?’. Ero molto giovane e sono diventata tutta rossa. Carlo mi rispose ‘Mmh, ho davvero pochi soldi, per te sono sufficienti?” Ho risposto ‘sì’ e ho lasciato casa per andare a lavorare nel mondo delle gare. Ho iniziato come semplice assistente ufficio stampa. Sapevo scrivere e ho iniziato con il ruolo di assistente addetto stampa ma preparavo anche sandwich, ecc. Sono rimasta sei anni in Aprilia, poi sono andata a lavorare per Max Biaggi e quando è passato in 500cc mi ha chiesto di seguirlo e sono andata a lavorare con lui come ufficio stampa personale. Ho lavorato per Max, poi tre anni per JTI, poi Ducati e infine Honda”.
Fede non ha delle certezze su ciò che sia possibile fare per attrarre più donne in quello che è un mondo che vede ancora un predominio maschile. Pensa che accadrà comunque, specialmente adesso che il massimo ‘titolo professionale’ – quello di campione del mondo – è già stato conquistato da una donna. “Penso che stiamo seguendo un corso normale; non deve succedere niente. Abbiamo già una donna campionessa del mondo, è incredibile. Non ero sicura che avrei visto una donna raggiungere un traguardo del genere. Per me è stato davvero fantastico”.
L'iridata a cui si riferisce Fede è Ana Carrasco, vincitrice del titolo 2018 nel WorldSSP300 e prima donna nella storia a laurearsi campionessa del mondo in una competizione motociclistica. Un traguardo storico che continua a ispirare le donne che diventano parte delle competizioni motociclistiche. In questo 2022 Carrasco correrà in Moto3™; la spagnola ha detto la sua sui cambiamenti che sta osservando nel corso dell'esperienza in campo internazionale: “Penso che dalla mia prima stagione nel Campionato del Mondo in Moto3™ a ora gli atteggiamenti siano un po’ cambiati. Inizialmente per la gente, per i piloti, per i team è stato abbastanza strano vedere una ragazza correre nel Campionato del Mondo. Ma adesso, dopo alcuni anni qui e anche grazie al fatto che stiamo portando a casa dei bei risultati, penso che tutti sappiano che sono veloce, che posso vincere delle gare e per loro è qualcosa di normale vedermi sul gradino più alto del podio”.
Ci sono tante altre donne che svolgono dei lavori chiave nel paddock: tra loro troviamo Midori Moriwaki e Ophelie Ponsson come Team Manager rispettivamente del MIE Racing Honda Team e del GIL Motor Sport-Yamaha mentre Monica Lazzarotti ricopre il ruolo di Direttore Medico FIM WorldSBK Medical e ha un ruolo decisivo per i piloti che si trovano nel paddock.
Fortunatamente un numero sempre maggiore di donne ogni anno sta acquisendo potere all’interno del paddock del WorldSBK, a partire dall’ambito stampa e comunicazione, passando per il marketing, hospitality, meccanici, tecnici e tanto altro fino ad arrivare all’organizzazione e a Dorna. Si tratta di un trend che prosegue da tanto tempo e che ci auguriamo continui in tanti ruoli nel paddock.
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Un ringraziamento al Programma Ufficiale del WorldSBK.