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ANALISI TECNICA DELLA PISTA: il punto su Misano con Pere Riba

Thursday, 9 June 2022 07:22 GMT

Il telecronista del WorldSBK Steve English ha parlato con il capotecnico di Jonathan Rea e gli ha chiesto quali sono le grandi sfide che i team dovranno affrontare in questo weekend

Il quarto appuntamento della stagione 2022 del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike vede il paddock fare tappa in riva all’Adriatico, al Misano World Circuit “Marco Simoncelli” per il Round Pirelli dell’Emilia-Romagna. Dal circuito lungo quattro chilometri e duecento metri si vede il mare e questo per i team e i piloti crea una grossa sfida. L’aria e il clima salato degradano la superficie della pista: ecco dunque che è necessario un asfalto unico che è stato recentemente rifatto.

 

LE SFIDE: come affrontare le complessità di Misano

“A Misano c’è un asfalto nuovo e il grip fa la differenza” ha detto Pere Riba, al lavoro con Jonathan Rea per l’ottava stagione di fila. “Per noi può andare bene, Jonny è sempre andato bene. Questa è una pista su cui il motore non è così importante come invece nel caso di Aragon e Barcellona. Forse riusciremo a capire davvero la moto e il bilanciamento. Misano è una di quelle piste su cui siamo impazienti di andare a correre”. 

“L’anno scorso per diverse ragioni è stato abbastanza difficile utilizzare la gomma SCX. Nel corso dell’inverno ci siamo concentrati sulla rigidità e sul bilanciamento della moto, principalmente sulle sospensioni, per permetterci di trattare un po’ meglio la gomma posteriore. Il nostro grip meccanico è abbastanza buono ma è necessario trattare la gomma posteriore in modo dolce per avere un buon grip. Vedremo come andrà”.

 

NON SOLO POTENZA: il carattere del motore è più importante della potenza

“Per Jonny uno degli aspetti più importanti è avere una buona coppia e un buon feeling in frenata. Controlla la moto all’anteriore e ha bisogno di confidenza in entrata curva. In questa direzione abbiamo fatto un passo avanti positivo e a Misano sarà un aspetto molto importante. Qui ci sono delle zone in cui si entra abbastanza velocemente in curva, per esempio in curva 1, non è una zona in cui si frena forte dato che la curva è abbastanza veloce. Fermare la moto e riuscire a girarla verso il punto di corda qui è molto importante e curva 10 è la curva più importante di tutta la pista dato che se lì riesci ad arrivare alla corda, allora poi esci meglio dalla curva. Ciò è molto importante dato che poi immette sul rettilineo e qualsiasi velocità extra che puoi portare qui è importante. Come tutti sanno, Ducati ha un ottimo motore, Yamaha ha fatto uno step, quindi dobbiamo ridurre al minimo le perdite sotto quegli aspetti”.

 

EVOLUZIONE: nuovi ‘trucchetti’

Negli ultimi anni la Kawasaki ZX10-RR ha subito alcune modifiche ma in generale questa moto è in circolazione da tanto tempo. Recentemente le Honda e le Ducati più nuove sono state rivoluzionarie per quelle Case mentre Kawasaki ha perfezionato la sua Ninja senza però che ciò comportasse dei grandissimi cambiamenti. Arriverà il momento anche per questo ma adesso Riba si sta impegnando per trovare delle piccole modifiche in molteplici aspetti.

L’anno scorso Rea è caduto diverse volte a causa delle perdite all’anteriore. Showa ha presentato a Kawasaki un notevole upgrade per quanto riguarda le sue sospensioni. Il cambiamento più rilevante riguarda la forcella anteriore che adesso è più progressiva nello spostamento verso il basso. Ciò ha consentito a Rea di trovarsi in una posizione buona per lottare ancora più intensamente in frenata senza il timore legato alla chiusura dell’anteriore. Il trovare piccole zone di miglioramento in termini di stabilità ha aiutato il sei volte campione del mondo. Kawasaki ha trascorso tanto tempo nel lavorare sulla stabilità al posteriore testando nel corso dell’inverno diversi forcelloni per trovare la soluzione ottimale per permettere loro di essere più competitivi con gomme con composti più soft.

“A fine giornata devi trovare l’equilibrio tra stabilità e curvatura: questo è ciò che proviamo a fare sempre e dipende dalla pista. Quest’inverno ho lavorato tanto con Kawasaki, provando a capire che in funzione del diverso layout tra le varie piste puoi utilizzare un setup base e uno diverso. Dunque, due setup. L’inverno è l’inverno e fa freddo. Con il freddo funziona tutto dato che il grip non manca. Ora la vera sfida arriva quando nelle prime gare fa più caldo”.

 

CAMMINATA IN PISTA: un momento per costruire dei rapporti

Gara 2 all’Estoril è stata la numero 350 per Rea nel WorldSBK. Da 15 anni il nordirlandese è presente sul palcoscenico mondiale e quindi ha davvero poco da imparare in merito ai circuiti ma comunque anche Rea e Riba hanno sempre qualcosa da imparare partendo dall’analisi del loro lavoro e da come analizzano la loro performance.

“In tutti i Round facciamo una camminata in pista ma Jonny conosce tutto delle varie piste e quindi quando passeggiamo in pista non ci mettiamo a parlare in curva anche su come guidare in quel punto dato che li conosciamo molto bene. Come team quando camminiamo in pista per noi è più importante divertirci e rilassarci. Trascorriamo del tempo con i ragazzi dei dati, dell’elettronica, con gli ingegneri, con i tecnici delle sospensioni: questa è la cosa più importante, più della parte tecnica. Non ci serve camminare in pista per capire come affrontare una curva e come guidare in un settore”.

Riba ha tenuto unito il gruppo di meccanici e ingegneri costruendo questo tipo di relazioni con piloti come Joan Lascorz e Loris Baz prima della nascita del “Team 65”.

 

DAL BOX: il punto di vista di un pilota

Riba oggi è noto per il suo ruolo di capotecnico ma non va dimenticato che in precedenza anche lui è stato un pilota che si è tolto delle soddisfazioni. Ha vinto nel WorldSSP, è stato protagonista nella British Supersport e ha corso anche in MotoGP™: il suo talento gli ha permesso di andare oltre il fatto che la sua carriera è iniziata tardi, poi è stato chiamato come collaudatore di un team ufficiale prima di passare al ruolo di capotecnico. Spesso questo ruolo viene visto come un ruolo molto tecnico ma, in un mondo reale, si tratta di un ruolo gestionale. Un ruolo in cui le capacità delle persone sono importanti quanto le competenze tecniche. L’organizzazione del piano di lavoro di un team e poi il metterlo in pratica sono fondamentali e la componente umana è importante per Riba che prova a imparare le lezioni ogni volta che ne ha la possibilità.

“Ogni persona è diversa. Le esperienze che ho fatto mi hanno insegnato tanto e ho imparato delle belle lezioni anche nel corso del periodo in cui ho lavorato e lavoro con Jonny. Amo le corse, ho una grande passione ma sono anche un tipo di persona che vuole imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Penso che le gare siano una questione di esperienza, le persone che fanno parte di questo mondo sono davvero intelligenti ma se non viene dato loro il tempo necessario non possono apportare il loro contributo e migliorare. Serve tempo. Ogni pilota con cui ho lavorato mi ha dato un punto di vista diverso. Tutti loro hanno un modo diverso di guidare la moto. Anno dopo anno avverto una maggior confidenza con me stesso ma sto ancora imparando come approcciare le diverse situazioni”.

 

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