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ANALISI TECNICA DELLA PISTA: Giulio Nava sulle sfide di Most

Wednesday, 27 July 2022 08:12 GMT

Il capotecnico di Alvaro Bautista spiega al telecronista del WorldSBK Steve English tutti i dettagli legati all’Autodrom Most e alle complessità che presenta…

Il sesto Round del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2022 fa tappa in Repubblica Ceca all’Autodrom Most. La pista ceca ha ospitato il Campionato per la prima volta 12 mesi fa. Una pista lunga 4 chilometri e 200 metri in cui l’anno scorso la velocità media è stata di oltre 165 km/h. Quest’anno la pista scorrevole sarà ancora più veloce anche grazie ai miglioramenti apportati e al nuovo asfalto. Domenica arriveremo al giro di boa della stagione: il capotecnico di Alvaro Bautista, Giulio Nava, ha detto la sua su quello che è uno dei circuiti più recenti a essere entrato a far parte del WorldSBK.

 

IL PIÙ COMPLESSO: veloce, scorrevole, grandi frenate e tanto altro…

“Il circuito di Most è molto veloce e scorrevole,” esordisce Nava. “Devi portare tanta velocità in curva ma ci sono anche un paio di punti in cui devi frenare molto forte. Fermare subito bene la moto è molto importante nella prima chicane e in curva 7. Qui puoi lottare facilmente per un sorpasso”.

A Most la prima sequenza di curve è evoluta nel corso degli anni da quando si percorreva in sesta marcia memtre ora si tratta di una chicane molto più lenta che richede una frenata e poi un’accelerazione. L’anno scorso gli avvallamenti presenti in entrata curva erano marcati ma ora il nuovo asfalto dovrebbe comportare una guida più dolce. Nava sa che la sfida principale a Most è quella legata al trovare il miglior bilanciamento sulla moto. Nel corso del weekend Ducati dovrà decidere se il setting della sua Panigale V4 R sia migliore per concetrarsi sul giro secco oppure se sia preferibile trovare un compromesso per avere il miglior feeling in curva 1.

“Curva 1 è una curva molto strana. Un unicum in tutto il calendario. Dovremo fare tanta attenzione a questa curva dato che gli avvallamenti non sono facili da affrontare. A volte è necessario fare una linea meno perfetta dato che è più sicuro per il pilota. Se vai sugli avvallamenti stando sui freni rischi di cadere. Di solito proviamo a non cambiare il setting sulla base di una specifica curva dato che altrove la moto potrebbe avere un buon comportamento. A volte devi soltanto affrontare e mettere a posto una specifica curva con il setting o con lo stile di guida. Lavoreremo con i nostri tecnici Ohlins per migliorare la sospensione, per avere il miglior assorbimento possibile e per dare ad Alvaro un feeling migliore. Per tutti noi la sfida principale a Most sarà trovare il compromesso nel setting. Devi portare un’alta velocità in curva ma devi anche fermarti facilmente sui freni”.

 

GOMME E LAVORO DI SQUADRA: una scommessa di Pirelli fa sì che lavorare insieme sia ancora più importante

Per la prima volta nel corso del 2022 in questo weekend i team non avranno a disposizione la gomma SCX per le gare sulla lunga distanza. Pirelli ha optato per portare la gomma SCQ considerando che Most è tra le piste più abrasive tra quelle presenti nel calendario del WorldSBK: in gara dunque i team dovranno utilizzare una gomma più dura. Tradizionalmente questo è stato di aiuto a Kawasaki e a Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK), principali rivali di Bautista nella lotta per il titolo. In questo weekend anche la temperatura della pista sarà rilevante.

“Questo weekend i nostri sforzi saranno concentrati sulla gomma SC0” ha spiegato Giorgio Barbier, Pirelli Motorsport Director. “Questo è il secondo anno in cui corriamo qui, abbiamo a disposizione dei dati recenti su cui basare la nostra scelta di composti. Alcune caratteristiche del circuito sono state modificate ma è ancora una pista particolarmente impegnativa per le gomme per via del suo layout e probabilmente il nuovo asfalto sarà più aggressivo”.

Avendo una diversa allocazione di gomme, tra cui una nuova gomma di sviluppo al posteriore portata da Pirelli, per Ducati sarà decisivo il lavoro da svolgere insieme. “Avere due piloti di quasi la stessa taglia e stile di guida come Bautista e Michael Ruben Rinaldi per noi è di grande aiuto”, ha dichiarato Nava. “Quando provi qualcosa da un lato, significa che puoi suggerire all’altra parte del box di provarlo e aspettarti un commento simile. Entrambi lavorano bene insieme e hanno un bel legame e questo ci aiuta dato che durante i test possiamo dividere il lavoro e condividere i commenti che aiutano il nostro lavoro e gli ingegneri nel migliorare la moto. Lavoriamo insieme e anche se tutti vogliono che il loro pilota salga sul podio, i due staff hanno un bel rapporto”.

 

BAUTISTA IN CERCA DI RISCATTO: ritorno alla vittoria a Most?

Bautista a Donington Park – pista tradizionalmente impegnativa per Ducati – è caduto in Gara 1 salendo poi sul podio in Gara 2 facendo vedere la grande determinazione che dovrà avere per battere i suoi rivali nella lotta per il titolo, ovvero Rea che è staccato di 17 punti e Toprak Razgatlioglu che si trova a -43. 

“A Donington abbiamo lavorato molto bene. Alvaro ha imparato come girare in pista adattando il suo stile di guida. Nel 2019 abbiamo faticato tanto a Donington Park ma stavolta abbiamo trovato una soluzione per il 90% dei nostri problemi e Alvaro ha fatto la differenza. Dall’inverno ho detto che nel complesso la moto e il pacchetto sono migliori rispetto al 2019 e questo dimostra il lavoro svolto da Ducati. Hanno migliorato degli aspetti che erano dei punti deboli o in cui erano presenti dei margini di miglioramento”.

“Dopo la caduta di Donington Alvaro era piuttosto deluso. Quando è tornato al box abbiamo parlato e ha spiegato la caduta. Sapeva immediatamente perché è caduto. Abbiamo controllato i dati e il computer ha confermato tutto. Conosce il motivo e sa come evitarli nuovamente. Siamo venuti via da Donington con delle sensazioni positive e a Most daremo il meglio di noi stessi”.

 

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