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GERLOFF A TUTTO CAMPO: dall‘'euforia’ alle ‘difficoltà mentali’, obiettivi a lungo termine e alti e bassi

Friday, 17 September 2021 08:14 GMT

In vista del Round di Catalogna lo statunitense ha parlato di tanti argomenti tra cui una stagione nel WorldSBK un po’ in chiaroscuro

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 si è rivelato impegnativo per lo statunitense Garrett Gerloff (GRT Yamaha WorldSBK Team) che è passato dalla gioia dei podi ad alcuni incidenti con i rivali in pista. In un’intervista rilasciata prima del Round Hyundai N di Catalogna in programma al Circuit de Barcelona-Catalunya Gerloff ha parlato dell’aspetto mentale delle gare ricordando anche il podio conquistato proprio su questa pista nel 2020.

 

UN 2021 DIFFICILE…

La stagione 2021 di Gerloff è iniziata con un podio al MotorLand Aragon nonostante un contatto con Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK). Stessa situazione all’Estoril che ha coinvolto Michael Ruben Rinaldi (Aruba.it Racing – Ducati) senza dimenticare quanto successo con il pilota di punta Yamaha Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha with Brixx WorldSBK): per il pilota a stelle e strisce quindi i momenti positivi sono presto passati in secondo piano.

In merito alla stagione 2021, Gerloff ha detto: “Non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate come sono andate. È stato un anno difficile. Mi aspettavo di più da me stesso e sono semplicemente deluso di come sono andate le cose. Magari potessi cambiare qualcosa. Sto lavorando per provare a cambiare quelle cose e per tornare dove mi sento che dovrei essere e dove posso essere. Mi sento male per il mio team, li ho fatti impazzire quest’anno. Ho la sensazione che ci siano stati un paio di bei momenti ma sono stati messi in secondo piano da altre cose che sono successe. Sto lavorando tanto per cambiare le cose dato che so che posso farlo, so chi sono. Quanto successo quest’anno non si allinea con chi so di essere. È davvero difficile. Sto facendo del mio meglio per provare a tornare dove so di poter essere”.

 

‘EUFORIA’ 12 MESI FA, ORA ‘DIFFICOLTÀ MENTALE’

Gerloff è arrivato nel WorldSBK dopo una carriera stellare negli Stati Uniti tra cui due titoli Supersport. Ripensando ai 12 mesi trascorsi dal suo primo podio nel WorldSBK, Gerloff ha detto: “Sembra che sia passato tantissimo tempo da 12 mesi fa ma sembra anche un periodo davvero breve. Mi ricordo esattamente come mi sentivo 12 mesi fa, come se fosse ieri, è stata una sensazione stupenda. Venendo in Europa mi sono preso un rischio, era qualcosa che sembrava sapessi potessi fare. Come se sapessi come fare a salire sul podio. L’anno scorso all’inizio è stata una stagione difficile ma alla fine quel podio è stato più o meno come avere la conferma del fatto che non ero pazzo. Ed è stato bellissimo”.

Gerloff è un po' calato a causa di alcune cadute che hanno portato lo statunitense a vivere un periodo difficile da un punto di vista mentale: “Mentalmente è difficile. Non mi sono mai trovato prima in questa situazione. In carriera non mi era mai successo qualcosa del genere. È qualcosa di nuovo e si tratta semplicemente di andare avanti. Sento che ci sto lavorando, giorno dopo giorno. E come ho detto so chi sono e quindi so che non sono quel Garrett. Si tratta semplicemente di tornare me stesso”.

 

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

La stella statunitense ha sottolineato quali sono i suoi obiettivi per il Round di Catalogna dove vuole mettersi in mostra al meglio e ha parlato anche dei suoi obiettivi a lungo termine: “Ho tantissimi obiettivi, non solo correre in MotoGP™ ma vincere il titolo o qui o in MotoGP™ o altrove. Penso che sarebbe la sensazione più bella da vivere alla fine della stagione, ovvero pensare che sei il migliore al mondo, ecco l’obiettivo. Sarebbe una sensazione straordinaria. Il mio obiettivo personale è essere il miglior Garrett possibile. Se ciò significa vincere il titolo qui nel World Superbike, allora questo è il mio obiettivo. Se ciò significa vincere il titolo in MotoGP™, allora questo è il mio obiettivo. Se ciò significa semplicemente correre in MotoGP™, allora questo è il mio obiettivo ma voglio semplicemente essere me stesso al meglio in tutti gli aspetti della mia vita”.

 

LEGAME AMERICANO

Finora sei statunitensi hanno vinto il titolo nel WorldSBK: Ben Spies (2009), Colin Edwards (2000 e 2002), John Kocinski (1997), Scott Russell (1993), Doug Polen (1991 e 1992) e Fred Merkel (1988 e 1989). In merito alla tradizione lasciata da questi sei campioni statunitensi nel WorldSBK, ha detto: “Per me è una grande motivazione, è bello vedere cosa sono riusciti a fare in passato quei piloti statunitensi e soprattutto texani come me. Loro hanno raggiunto quei traguardi che anch’io voglio raggiungere, perché non posso riuscirci io? Credo di poter guardare chiunque e dire che se loro possono riuscirci allora posso farlo anch’io. Se sia vero o no, non lo so. Questo però è il mio modo di pensare”.

 

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