ANALISI TECNICA: l’ultimo decimo arriva da dentro
Per trovare un’ottima prestazione è necessario mettere insieme l’uomo e la moto; il telecronista del WorldSBK Steve English analizza ciò che Niccolò Canepa ha offerto a Yamaha in pista e nei box
Nelle competizioni le moto sono affinate alla perfezione. Per mesi si lavora allo sviluppo a porte chiuse. Galleria del vento, test sulla dinamica dei fluidi, analisi dei dati e realizzazione delle gomme sono tutti aspetti chiave nel cercare di sfruttare al meglio le potenzialità del mezzo. Si tratta di un ciclo continuo in termini di costante miglioramento che ha come obiettivo quello di andare sempre più forte. Il processo di messa a punto della moto è sempre stato in netto contrasto con quello dei preparativi del pilota. Nella storia di gran parte degli sport si è parlato spesso della relazione tra uomo e mezzo ma mentre la moto veniva messa a punto nel miglior modo possibile i piloti invece venivano lasciati alla loro sorte.
Allenamento, alimentazione e preparazione mentale sono da anni gli aspetti su cui si concentrano tutti i team anche se ora stanno iniziando ad aprire gli occhi sul coaching dei piloti. Negli ultimi cinque anni abbiamo visto come sia diventato sempre più importante. Quando sia Valentino Rossi che Jonathan Rea si affidano a un coach, è chiaro come anche i pluricampioni del mondo possano beneficiare di un altro paio di occhi. Nel WorldSBK Yamaha ha compiuto un ulteriore passo avanti in questo senso. Ingaggiando Nico Canepa, ex campione del mondo Endurance e collaudatore ufficiale della Casa di Iwata, il costruttore giapponese sta facendo ciò che può per aiutare i suoi piloti a migliorarsi.
CON PAROLE SUE
“Penso che oggi nel mondo delle corse per raggiungere le migliori prestazioni sia necessario curare anche tutti i piccoli dettagli”, spiega Canepa. “I piccoli dettagli della moto e il pilota sono molto importanti e questo tipo di analisi è molto importante per fare la differenza. Ora i team stanno davvero provando a curare tutti i più piccoli dettagli dal momento che tutti i piloti sono molto veloci e hanno un grande talento, quindi per il pilota è difficile fare la differenza”.
“Parto dalla mia esperienza e dalla grande conoscenza che ho della moto, inoltre ho un grande legame con i team e un ottimo rapporto con i capotecnici. Questo significa che quando apportano un cambiamento mi chiedono di controllare il miglioramento che si aspettano. Posso dare un parere in merito ai cambiamenti tecnici. Per ciò che riguarda i piloti posso provare a vedere se ci sia un aspetto sul quale possono migliorare, magari in termini di gestione della gomma o altre cose su cui possono trovarsi più a loro agio: quindi lavoro con il team dal punto di vista tecnico e con il pilota per tutto quello che vedo da bordo pista”.
“A volte mi resta più facile spiegare tutto questo al pilota per mezzo di un video. Ad esempio quando parliamo di una curva specifica dove magari il pilota finisce un po’ lungo in uscita e del motivo per cui ciò avviene: quindi devo essere in grado di capirlo e di spiegare loro cosa fanno gli altri piloti. Penso sia un ottimo modo per migliorare”.
I DATI AL CENTRO
Si può utilizzare Canepa per cercare di sfruttare al massimo tutto il potenziale solo quando si ha un’ottima conoscenza del pacchetto e quando i piloti sono esperti. Nel corso della prestagione Michael van der Mark ha parlato dell’importante ruolo di Canepa nei suoi confronti e ha detto che “è stato molto utile in Yamaha ma ora devo imparare una nuova moto. Per farlo serve tempo ma quando ti senti a tuo agio poi vai a caccia dell’ultima parte di performance ed è qui che l’analisi può essere importante”.
Le sovrapposizioni video e la comparazione tra i piloti sono degli strumenti molto utili per Canepa anche se è fondamentale lo studio dei dati raccolti insieme al team. Analizzando le varie sezioni e le curve Canepa può utilizzare queste risorse video per illustrare al pilota quali miglioramenti può compiere. Non è sufficiente dire soltanto ciò che sarebbe giusto fare puntando sull'istinto ma deve anche dimostrare le ragioni che stanno alla base del suo pensiero. Nel mondo delle gare non ci sono segreti e tutte le decisioni si basano sui dati.
IL PROCEDIMENTO
“Tutto parte quando sono a casa prima delle gare. Mi metto ad analizzare i dati raccolti l’anno prima e mi focalizzo sui parziali per settore anche per capire cosa possiamo aspettarci dalla Yamaha. Analizzo e vedo se c’è un settore in cui si è faticato l’anno prima per poi utilizzarlo come primo aspetto su cui focalizzarmi nel corso del weekend. Quest’anno il livello è davvero alto e quindi è necessario lavorare a fondo su tutti i piccoli dettagli”.
“Una volta che sono in pista ho il tempo reale aperto in modo da vedere chi sta andando forte. Guardando la pista e conoscendo la moto posso vedere se c’è un aspetto su cui migliorare. Alcune volte utilizzo il video con un pilota ma altre volte è semplicemente più facile dirgli ciò che vedo. Per questo lavoro faccio riferimento alla mia esperienza, all’analisi dei dati e poi utilizzo i video per aiutare il pilota a capire tutto. È tutta una questione di dettagli”.
PIÙ DI UN COACH
Canepa lavora con i piloti per spiegare ciò che vede ma è anche molto coinvolto dietro le quinte. Nel corso delle riunioni tecniche che si tengono a fine giornata quando il pilota fornisce i suoi feedback e il team prova a trovare un’area su cui migliorare, lui si concentra sui dati insieme agli ingegneri. Le sue sensazioni possono quindi avere una grande rilevanza in questa fase.
“Da tanti anni lavoro come collaudatore oltre a correre nelle competizioni in cui sono impegnato. Mi ha aiutato a capire il lato tecnico delle gare ma anche a capire il linguaggio tecnico degli ingegneri. Mi è stato di grande aiuto nel corso della mia carriera e ora sono impegnato con alcuni dei migliori piloti al mondo e posso interpretare alcune cose che fanno in moto. Al momento tutto ciò mi è molto utile per la mia carriera nell’endurance dato che sto lavorando con piloti che hanno tanto talento. Mi ascoltano con grande attenzione dato che vogliono fare meglio nella sessione successiva e nella gara che verrà: ecco cosa rende fantastico questo lavoro”.
IN CONCLUSIONE
Avere dei piloti aperti a nuovi consigli è molto importante per sbloccare tutto il loro potenziale. Sono ormai lontani i giorni in cui un pilota poteva salire in sella e andare per la sua strada. Ora ci sono tanti aspetti all’interno del processo di guida e di sfruttamento del massimo potenziale. Dopo decenni di messa a punto della moto ora iniziamo a vedere che qualcosa di simile sta avvenendo per ciò che concerne l’aspetto umano delle competizioni.
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