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In profondità con Bayliss: "Mio figlio Oli e la squadra mi impegnano molto"

Thursday, 19 March 2020 09:06 GMT
I primi ricordi legati a Graeme Crosby e tanto altro: il tre volte iridato nel WorldSBK Troy Bayliss ci parla della sua carriera e del WorldSBK che sta migliorando sempre di più...
 
Tantissime soddisfazioni per Troy Bayliss nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike grazie alla vittoria di tre titoli iridati oltre a 52 successi e 94 podi. L’australiano ci svela come è nata la sua passione per le moto, come sta vivendo il periodo successivo al ritiro e quali sono le sue sensazioni sul WorldSBK attuale.
 
Penso di poter dire che i miei ricordi migliori sono legati al 2006 che per me è stata una stagione davvero positiva: abbiamo vinto il Campionato del Mondo Superbike e a Valencia abbiamo portato a casa anche la gara della MotoGP™. È stata abbastanza particolare, come una sorta di mini GP ed è arrivata al termine di un’annata pazza ma bellissima! Non ho mai pensato di vincere in MotoGP™ ma è successo. È stato speciale, una vera ciliegina sulla torta!
 
Il mio obiettivo era provare ad arrivare nel World Superbike: quando è successo non mi aspettavo di fare un passo del genere così presto. La prima volta che sono entrato a far parte della squadra ho avvertito molta pressione. Con il tempo ho iniziato a trovarmi a mio agio con i ragazzi, sono arrivate le prime soddisfazioni e le cose hanno iniziato ad andare per il verso giusto.
 
Ora il Campionato è molto entusiasmante; la sicurezza è tanta e le moto hanno delle prestazioni sempre migliori. Ci troviamo in una situazione dove è molto difficile acquisire vantaggio per andare sempre più veloce anche se lo sviluppo è continuo.
 
Penso che la mia passione per le corse sia nata quando ero davvero piccolo dato che ho iniziato a guidare a soli cinque anni e ho sempre avuto la moto nel cuore. Ricordo di aver assistito alla mia prima gara in tv all’età di 11 o 12 anni e ho bene in mente Graeme Crosby e le sue impennate sulla linea del traguardo. È stata la prima persona che ho visto in televisione, era un tipo figo.
 
Per me va ancora tutto alla grande; quando andiamo ad affrontare il Round australiano le sensazioni sono un po’ diverse. Agli appassionati piace dato che trascorriamo a Phillip Island un’intera settimana, camminiamo tra la gente e le persone ormai sono abituate a vedermi tra loro. Quando vengo qui in Australia o vado in Italia in molti si ricordano di me e tutti mi fanno sentire il loro calore.
 
Ora tra la squadra e mio figlio Oli sono davvero indaffarato. Ho ancora del tempo per me e lo uso per allenarmi e per stare in famiglia.
 
La maggior parte della mia carriera l’ho trascorsa in Ducati: un sacco di italiani e anche gli europei amano questa scuderia. Quando ho conquistato ottimi risultati con Ducati sono diventato abbastanza famoso. Penso di essere stato molto fortunato a poter correre con questa Casa, si tratta di un ottimo marchio: è stato davvero un bel connubio. Penso di essere un ambasciatore fedele.
 
Sono tornato in gara due anni fa, è stato difficile e molto strano. Sono sceso in pista nel campionato australiano ma prima avevo gareggiato come wildcard nel 2015 per divertirmi un po’. Sono davvero felice anche adesso quando posso andare a fare un giro, soprattutto con Oli! Sta crescendo, è all'esordio e lo vedo bene ma ha ancora tanta strada da fare...
 
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