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Il quarto appuntamento col Campionato del mondo MOTUL FIM Superbike ha visto i piloti e le squadre impegnati a sfidarsi ad Assen ma il principale nemico sono state le condizioni metereologiche. Dopo aver vinto nove gare consecutive, Alvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati) si avvicinava a stabilire un record assoluto nella categoria, ossia 11 vittorie consecutive, le stesse registrate da Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) nella parte finale del 2018. Per riuscirci, lo spagnolo doveva vedersela con la tormenta olandese e con il nord-irlandese… 

 

La neve blocca Assen!

Dal sole dell’Australia, all’umidità olandese, passando per il vento di Aragon… Le condizioni atmosferiche erano diverse ad ogni appuntamento del 2019 però nessuno si sarebbe mai immaginato che arrivando in Olanda ci sarebbe stata la neve a complicare la situazione. Ad Assen la pioggia è una variabile da tenere sempre in considerazione, a prescindere dal periodo dell’anno. Meno considerabile è invece la neve. Ovviamente, dopo questo avvenimento eccezionale, gli altri appuntamenti della giornata sono stati cancellati e le gare in programma domenica sono state annullate con la perdita quindi della Tissot Superpole Race. In cambio però è stata l’occasione per una “Super domenica” con due gare lunghe per il pubblico olandese.

 

Bautista arriva a quota 11

Dopo la vittoria di Gara 1, Bautista ha faticato di più di quanto non immaginasse per trionfare in Gara 2 dopo che Rea fece un inizio sensazionale. Ottavo in griglia di partenza dopo essere stato baciato dalla sfortuna durante la Superpole, Rea ha impiegato quattro giri prima arrivare in prima posizione. È stato un colpo inaspettato che ha sbalordito lo spagnolo che, durante i cinque giri successivi ha visto gli altri piloti avvicinarsi sempre di più. Anche in questo panorama, ha scelto il momento migliore per attaccare visto che ha superato il suo compagno di squadra Chaz Davies. Con un’altra Ducati a separarlo da Rea, Bautista ha potuto tirare un sospiro e andare a vincere la gara.

 

Gara 2, adrenalina pura 

Sembrava evidente che gli ultimi passaggi di Gara 2 Rea stesse soffrendo l’usura degli pneumatici per aver iniziato la gara spingendo al massimo. E chi c’era lì pronto ad approfittarne? Il figliol prodigo di Assen, Michael van der Mark (Pata Yamaha WorldSBK Team). Un sorpasso coraggioso alla curva 11 su Rea, ha permesso all’olandese regalando un grande spettacolo al pubblico locale.

 

Ma la sfida non si concluse lì. Una risposta valorosa da parte del campione in carica all’ultimo giro ha portato i due piloti a toccarsi passando sulla linea del traguardo parallelamente… M l’olandese ha avuto un minimo di vantaggio riuscendo ad imporsi. Van der Mark firmava così il suo miglior risultato della stagione, Rea, il suo peggiore. Gioia in Yamaha, delusione in Kawasaki che vedeva la leadership allontanarsi di altri 50 punti.

 

Reiterberger trova la chiave

La seconda tappa di Markus Reiterberger (BMW Motorrad WorldSBK Team) nel WorldSBK ha avuto un inizio travagliato, alternata da gare brillante e da prestazioni sottotono. Il vicecampione europeo nel STK1000 ha vissuto il suo momento migliore ad Assen: secondo nello schieramento di partenza, un paio di settimi posti nelle gare della domenica finirono col dare ragione a chi aveva scommesso su un suo grande ritorno in classe regina. 

 

Il pendolo continua ad essere instabile nel WorldSSP

Alla fine è stata la volta di Federico Caricasulo (BARADHL Evan Bros WorldSSP Team) che ad Assen ha vinto un duello feroce con il suo compagno di squadra, Randy Krummenacher, vincitore della sfida precedente. Iniziavano già a definirsi chi fossero i protagonisti indiscussi del campionato ma altri piloti erano pronti ad unirsi alla mischia come Thomas Gradinger (Kallio Racing) che firmò la prima pole position austriaca nella storia del campionato, mentre Lucas Mahias (Kawasaki Puccetti Racing) riuscì a piazzarsi tra i primi cinque piloti al traguardo ad Assen per la prima volta nel 2019.

 

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