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Il team Voltcom Crescent Suzuki si prepara alla trasferta qatariana

Wednesday, 29 October 2014 14:16 GMT

Ultimo weekend di gara da compagni di squadra per Laverty e Lowes.

Il Team Voltcom Crescent Suzuki è pronto per affrontare il dodicesimo ed ultimo appuntamento stagionale, che decreterà la fine dell’edizione 2014 del Mondiale Superbike.

Deciso a fare ammenda per la trasferta sfortunata di Magny-Cours, Eugene Laverty spera di chiudere la sua esperienza nel Mondiale Superbike e con la GSX-R nel migliore dei modi. Sulla pista di Losail, nel 2009, il pilota irlandese vinse la gara del Mondiale Supersport.

Abituato ormai ad affrontare circuiti a lui nuovi, in quella che è la sua stagione da rookie, Alex Lowes dovrà inoltre confrontarsi con la novità rappresentata dalla gara in notturna, la prima della storia del Mondiale Superbike. Il campione BSB dello scorso anno è in cerca di un risultato importante in Qatar, per chiudere l’anno in positivo e concentrarsi sulla prossima stagione, che lo vedrà nuovamente impegnato con la compagine gestita da Paul Denning.

Eugene Laverty: “Sarà un’esperienza incredibile correre di notte in questo ultimo round. L’ho già fatto nel 2008 qui a Losail e non vedo l’ora di ripeterlo. L’illuminazione è davvero potente e permette addirittura di essere più precisi rispetto al giorno. Il circuito di Losail, con le sue lunghe curve ed il disegno molto scorrevole, dovrebbe adattarsi alla nostra moto meglio rispetto ai tracciati visitati di recente. È la mia ultima gara Superbike prima del mio passaggio in MotoGP, quindi vorrei chiudere al meglio per me, la squadra e gli sponsor”.

Alex Lowes: “Guardo con attesa al fine settimana di gare in notturna. Siamo rimasti fermi un altro mese ed ora mi sento in forma e pronto a montare di nuovo in sella alla mia GSX-R! Il mio obiettivo è quello di chiudere al meglio questa stagione per iniziare il prima possibile la preparazione al 2015. Il tracciato sembra molto scorrevole, mio fratello Sam ha fatto bene qui alla sua prima gara in Moto2 e spero quindi di poter almeno fare lo stesso!”