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Hernandez: "Le rivalità con gli altri piloti le lascio in pista"

Wednesday, 14 March 2018 11:43 GMT

Il pilota del Pedercini Racing Team parla della sua carriera, del suo arrivo nel WorldSBK e della sua caduta in Australia

Un pilota con una storia alle spalle fatta di tantissime battaglie in pista, Yonny Hernandes (Pedercini Racing Team) non perde il suo sorriso e la sua positività, nonostante il suo recente debutto nel MOTUL FIM Superbike World Championship non sia stato come sperava. Una caduta durante Gara 1 a Phillip Island gli ha procurato un infortunio alla spalla da cui sta ancora recuperando. Questo vuol dire che ha lasciato l’Australia senza punti, dopo essere stato costretto a dare forfait in Gara 2. Ora l’obiettivo del 29enne colombiano è quello che dare una svolta alla sua carriera nel WorldSBK, a partire già dal Buriram (Tailandia). Nella sua intervista con WorldSBK.com, parla del suo debutto così come della sua evoluzione come pilota e dei suoi pensieri.

È stato un peccato iniziare così, ma queste sono le corse. Non so se sarò al 10% in Tailandia, mi piacerebbe arrivare lì e fare del mio meglio. Sono appena approdato in una categoria completamente diversa, una novità assoluta, non l’avevo mai sperimentata prima. È chiaro che dovrò adattarmi a questa categoria, ma con l’esperienza che ho credo di potercela fare in breve tempo, il rapporto con il team è sempre migliore e credo che la moto possa essere competitiva.”

Le mie sensazioni per la gara? La verità è che non mi sono sentito bene. Non avevo un buon passo, ero quasi un secondo più lento che in prova e dal terzo giro ho visto che avevamo un problema. Ma, per via della mia poca esperienza con le gomme, non sapevo se fosse normale che ci fosse un tale crollo. Se avessi avuto più esperienza avrei alzato il ritmo come ha fatto Jonathan [Rea] quando ha sentito che c’era qualcosa che non andava (…)”

“Non sapevo se fosse normale che queste gomme avessero un degrado così importante, perché era la mia prima gara. Avevo fatto un long run in cui avevo visto che le gomme perdevano un po’ di ritmo. Vedevo che il passo era peggiorato e facevo fatica a mantenerlo. Ci ho provato, ma avevo sempre il dubbio che potesse accadere qualcosa. È un’esperienza per il futuro, per le prossime gare.”

In questo paddock ho incontrato di nuovo molti avversari, ma le condizioni sono parecchio diverse. Si sono adattati alle loro moto e ai loro team, io arrivo e scopro circuiti che non conosco. Sono in una nuova fase. Correvo con Torres nei circuiti del Campionato spagnolo, anche con Román Ramos. Poi ho corso anche contro Forés e Baz. Generalmente mi trovo bene con tutti, non ho problemi. Le rivalità sono sempre in pista, fuori ho buoni rapporti con tutti.”

Corro con il numero 68 perché è l’anno di nascita di mia madre e perché mi piace. Non sono superstizioso, non ho riti scaramantici. Sono molto cattolico, quindi mi affido sempre a Dio ogni volta che scendo in pista. Gli chiedo benedizioni e anche alla moto.”

Cosa è successo al Yonny Hernandez che derapava? Ero molto più giovane quando sono arrivato al Campionato Mondiale, avevo molta meno esperienza e venivo dal Supermotard. Derapavo sempre, ma ora che ho esperienza e che ho anche corso in MotoGP, ho adattato il mio stile di guida alla categoria. Di anno in anno ho derapato sempre meno e ho affinato il mio stile, non guido più in stile motocross come una volta e provo sempre a migliorare su questo aspetto.”

Ora penso di più, sono più riflessivo e cerco sempre un buon setting. Prima, in Moto2 per esempio, non pensavo tanto al consumo della gomma, ma con i motori da 1000cc devi essere fisicamente preparato. Avere un buon setting ed una buona elettronica è importante affinché la moto funzioni sempre e con costanza. Sono gare più lunghe e spesso bisogna affrontarle in maniera diversa.”

Penso che sia fantastico condividere la rappresentanza dell’America Latina nel Mondiale con Tati Mercado, mi trovo davvero bene con lui ed è anche un ottimo pilota. Per molto tempo sono stato l’unico colombiano in un campionato mondiale, in MotoGP™ lo sono stato per molte stagioni ed ora credo di essere l’unico colombiano che corre nel World Superbike.” [WorldSBK conferma che ce n’è stato uno solo prima di lui: il connazionale Carlos Macias Perdomo, che ha corso per un’intera stagione in SBK® nel 2009 ottenendo una 13esima posizione come miglior risultato).

So che in Tailandia ci sarà in aggiunta alle difficoltà il fattore delle alte temperature, ma anche la Colombia ha un clima tropicale. Non è caldo come in Tailandia o in Malesia, ma generalmente non ho problemi in queste circostanze. Di certo non ho potuto allenarmi molto, sto ancora recuperando dall’infortunio, ma arriveremo nel miglior modo possibile. Sarà questione di arrivare, cercare un feeling con la moto, vedere come va la spalla e adattarsi il più velocemente possibile ad un circuito che non conosco. Da lì, proverò a fare più punti possibile perché nelle prime due gare non abbiamo ottenuto nessun punto e sarebbe bello per il campionato prenderne lì.”

Segui le performance di Hernandez, che arriva per la prima volta al Chang International Circuit, tutto con il WorldSBK VideoPass.