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Lettera aperta ai tifosi di Max Biaggi ed agli appassionati di Superbike

Monday, 16 May 2011 16:05 GMT
Lettera aperta ai tifosi di Max Biaggi ed agli appassionati di Superbike
Vi prego di dedicare due minuti della vostra attenzione a questa mia lettera, con cui vorrei spiegarvi i fatti accaduti a Monza durante il weekend dell'8 Maggio.


Innanzitutto Monza è una pista particolare, in cui la Superbike deve convivere con un evento molto importante come la Formula 1. Non è pertanto possibile avere le vie di fuga delle varianti in ghiaia, perché questa soluzione è poco gradita nelle corse automobilistiche.


Unica eccezione è la variante Ascari.


Come è facile immaginare, se un pilota sbaglia l'ingresso all'Ascari e finisce nella ghiaia, o cade o perde veramente molto tempo per rientrare in pista, per cui non è stato necessario adottare alcun provvedimento particolare per questa variante.


Diverso il discorso della prima variante e della variante della Roggia, che hanno vie di fuga in asfalto. Ormai da tre anni a Monza nelle vie di fuga di queste due varianti sono state disegnate delle linee bianche a forma di imbuto che finiscono con una 'stradina' larga circa un metro che obbliga, se percorsa, i piloti a rallentare ed anche a rientrare in pista fuori dalla traiettoria naturale di chi invece ha fatto la variante regolarmente.
L'omologazione FIM della pista esclude espressamente la presenza di una barriera/chicane di balle di paglia nelle vie di fuga.


La Direzione Gara, di cui faccio parte insieme ad Igor Eškinja e a Giulio Bardi, ha deciso per questo motivo di convocare i piloti giovedì pomeriggio per un briefing straordinario in cui spiegare a tutti (a chi aveva già corso a Monza e a chi affrontava il circuito per la prima volta) il modo corretto in cui riprendere il tracciato nel caso di errore in queste due varianti.


Il briefing è durato quasi un'ora. Ai piloti è stato ribadito, con l'ausilio di due gigantografie delle varianti appese alle pareti della sala briefing, che in caso di errore avrebbero dovuto utilizzare tassativamente questa via "ad imbuto" per rientrare in pista, senza eccezioni, pena un ride-through. Abbiamo inoltre spiegato che non avrebbero dovuto trarre vantaggio da questo "taglio", né come tempo sul giro, né come posizione in gara e che in quest'ultimo caso, alzando il braccio, avrebbero dovuto rendere la posizione ai piloti superati involontariamente.


Molti piloti hanno fatto delle domande specifiche ed abbiamo ribadito, fino quasi a diventare pedanti, che qualsiasi pilota fosse rientrato in pista senza seguire la via disegnata sull'asfalto sarebbe stato punito con un ride-through, unica sanzione prevista dal regolamento FIM per queste infrazioni.


Biaggi non era presente al briefing, per suoi impegni privati, ma a rappresentarlo c'era Francesco Guidotti, Team Manager Aprilia.


In tutte le gare del weekend abbiamo sempre usato lo stesso metro di giudizio con tutti i piloti che hanno tagliato le varianti, in tutte le categorie.


Questi sono i fatti.


Probabilmente non vi avrò convinto, ma almeno ho spiegato con chiarezza ed onestà come sono andate le cose.


Vorrei concludere con una nota personale. Nella vita a volte la coerenza e la correttezza obbligano a prendere decisioni difficili e dolorose. Per me Max non e' solo un grandissimo campione, oltre che un ragazzo molto intelligente e sensibile. E' soprattutto un amico, con il quale ho condiviso tanti momenti, piacevoli ma anche difficili, sia in circuito che fuori. Vi lascio immaginare come sia stato difficile per me, insieme agli altri membri della Direzione Gara, prendere questa decisione.


Grazie per l'attenzione.
Paolo Ciabatti