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Un team familiare: Gil Motor Sport tra obiettivi, legami con Yamaha e un possibile allargamento

Wednesday, 2 March 2022 09:22 GMT

Christophe Ponsson sarà alla sua seconda stagione con il team Gil Motor Sport gestito da sua sorella Ophelie: i due parlano dei traguardi da raggiungere e dei cambiamenti strutturali

La stagione 2022 del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike sta per scattare e tra coloro che saranno impegnati in pista c’è anche Christophe Ponsson. Ancora una volta il francese correrà con il team Gil Motor Sport-Yamaha guidato da sua sorella Ophelie. Per questo 2022 l’obiettivo è chiaro: essere presenti in top ten il più spesso possibile. Christophe nel 2021 ha ottenuto due piazzamenti tra i primi dieci.

 

Come definiresti la prima stagione del team Gil Motor Sport nel WorldSBK?

Christophe Ponsson: “Possiamo dire che è stato ad alti e bassi! Mi ero allenato un po’ nel corso della prestagione e sono salito in moto a marzo. Sono caduto e mi sono un po’ infortunato perdendo così alcune settimane. Di conseguenza la mia stagione non è iniziata come avrebbe dovuto. Abbiamo scelto di cambiare il nostro team tecnico a metà stagione e a partire dal Round della Repubblica Ceca abbiamo preso tutto sotto controllo. Il nuovo capotecnico che si è unito a noi a Most ha lavorato sui fondamentali, abbiamo adattato gradualmente i nostri setting e poco a poco ho recuperato la confidenza in me stesso e nella moto. I risultati sono andati migliorando con tanti punti conquistati nella seconda metà della stagione tra cui due piazzamenti tra i primi dieci”.

 

Nel corso dell’inverno ci sono stati dei cambiamenti nella struttura del team con la nuova Team Manager Ophelie Ponsson. Quali sono le ragioni alla base di questa scelta?

Ophelie Ponsson: “Sono andata a Jerez e Portimao per seguire Christophe in due gare e in quel momento si stavano organizzando gli appuntamenti oltreoceano che richiedevano tempo e preparazione. Volevo dare una mano e alla fine questo incarico è venuto ‘naturalmente’. Ho ufficialmente assunto il ruolo di Team Manager per la stagione 2022 dopo il viaggio in Indonesia. È stato una specie di test dato che i viaggi oltreoceano nono sono facili da organizzare e gestire, specialmente in questo periodo di pandemia. Una cattiva organizzazione può condizionare l’equilibrio del team. Alla fine è andato tutto bene, sia in termini di pianificazione che di risultati. È stato il miglior weekend della stagione per tutto il team e quindi abbiamo deciso di continuare così per il 2022”.

 

Spesso diciamo “un anno per imparare, un anno per vincere”. Quali sono i vostri obiettivi per il 2022?

Ophelie: “L’obiettivo è essere il più possibile in top ten. Sullo schieramento ci sono qualcosa come 15 moto ufficiali, il nostro obiettivo è riuscire a lottare contro i team e i piloti ufficiali. Continueremo a lavorare duramente dato che non è impossibile”.

Christophe: “Mi sono già posto quell’obiettivo. Al via ci saranno 24 piloti e tante moto ufficiali. Considerando i progressi compiuti l’anno scorso nella seconda metà della stagione sarebbe stupido parlare come di unico obiettivo quello della zona punti… Se al MotorLand arrivassi due volte 15° sarei deluso. Anche se non si tratta della pista migliore per Yamaha non andrò lì per un risultato del genere e il prima possibile voglio arrivare in top ten. È vero, ci sono tanti piloti ma farò di tutto per raggiungere questo obiettivo. Ovviamente il mio sogno sarebbe quello di vincere una gara, di finire sul podio… ma è necessario mantenere i piedi per terra. Siamo un team privato ma al momento ho davvero la sensazione che tutto stia andando al meglio per me e per la mia carriera”.

 

In termini di supporto, che tipo di rapporto ha il team con Yamaha?

Ophelie: “Abbiamo un bel rappprto con Andrea Dosoli e quest’anno la sinergia con la Casa sarà ancora più forte rispetto all’anno scorso. Quando sei un team privato le sfide nel corso di una stagione sono legate anche al guadagnarsi la fiducia della Casa che rappresenti. Per il 2022 tutto questo non può che andare nella giusta direzione”.

Christophe: “Alla fine della seconda gara a Most, Andrea Dosoli è venuto a congratularsi con noi per essere andati avanti nonostante i cambiamenti avvenuti nel team a metà stagione. Poi i risultati hanno iniziato ad arrivare e ciò ha rafforzato la fiducia di Yamaha in noi. Ophélie è manager da poco tempo ma il team ha già un’organizzazione diversa e obiettivi diversi grazie al suo lavoro e anche questo è positivo e si basa sulla fiducia”.

 

Quali novità sei riuscito a provare in un test a Portimao?

Christophe: “Ho provato alcune carene nuove che il team ufficiale e GRT avevano già a disposizione all’inizio dello scorso anno e chiaramente la differenza è notevole. Dobbiamo limare il gap poco a poco ma ci stiamo arrivando! A Portimao ho migliorato il mio crono personale con la moto vecchia e anche con alcune novità, quindi tutto questo è positivo per il futuro!”.

 

Randy De Puniet, ex pilota MotoGP™ e WorldSBK, anche quest’anno avrà il ruolo di coach. Qual è stato il suo contributo finora?

Christophe: “A causa delle sovrapposizioni in termini di date in calendario ha potuto sostenermi soltanto a partire dal Round di Navarra anche se lo avevo già contattato dopo l’ultimo test prima del primo Round in programma ad Aragon. Nei quattro Round in cui è stato presente mi ha aiutato sia in pista che fuori, mi ha dato dei consigli su come prepararmi, su come avere fiducia in me stesso e su come restare calmo. Mi ha aiutato anche a non abbattermi troppo quando qualcosa va storto. Mi piace tantissimo analizzare i dati e mi ha aiutato anche su questo. Mi ha aperto gli occhi sul mio stile di guida e mi ha dato un grande apporto a livello umano e mentale. È andata molto bene e continueremo così anche quest’anno. Sarà con me nel test all’Estoril e in cinque Round. Se non ci fossero state sovrapposizioni, so che sarebbe stato presenti a tutti i Round”.

 

Per quanto riguarda il futuro del team, c’è la possibilità di vedere una seconda moto o forse una nel WorldSSP o nel WorldSSP300?

Ophelie: “Siamo concentrati su questa stagione e quindi al momento non stiamo pensando ancora al futuro o ai prossimi anni. Una moto in un’altra categoria non è qualcosa che abbiamo ancora preso in considerazione. In ogni caso, una seconda moto nel WorldSBK è possibile, forse non nel 2023, ma in futuro…”

 

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