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Adrian Huertas: "Essere in testa ora non ha molto senso se poi scivoli indietro!"

Monday, 21 June 2021 07:53 GMT

Il pilota MTM Kawasaki è il primo spagnolo a guidare la classifica del WorldSSP300 dalla fine del 2019

Adrian Huertas (MTM Kawasaki) ha iniziato alla grande la sua stagione 2021. La prima vittoria è arrivata nella gara inaugurale del Campionato del Mondo FIM Supersport 300 andata in scena ad Aragon prima di salire nuovamente sul podio grazie al terzo posto in Gara 2.

Dopo il Round di Spagna in testa alla classifica c’era l'inglese Tom Booth-Amos (Fusport – RT Motorsports by SKM - Kawasaki). Huertas è stato tra i più veloci anche nello scorso weekend vissuto al Misano World Circuit Marco Simoncelli dove nella giornata di sabato ha conquistato la sua seconda vittoria e domenica un decimo posto al termine di una gara davvero intensa.

Ana Carrasco (Kawasaki Provec) è finita al centro della scena grazie al successo ottenuto in Gara 2; Huertas ha terminato il Round da nuovo leader della classifica del Campionato del WorldSSP300 ed è il primo spagnolo a portarsi al comando della graduatoria nella classe cadetta delle derivate delle serie dopo che l’ultimo alla fine della stagione 2019 era stato Manuel Gonzalez (ora pilota del Yamaha ParkinGo Team nel WorldSSP) che poi si sarebbe laureato campione del mondo.

"Si tratta semplicemente di un dato statistico", dice il 17enne in merito alla leadership nel mondiale. “Essere in testa ora non ha molto senso se poi scivoli indietro. Però ovviamente aiuta!”. Huertas è impegnato nella sua seconda stagione nel Campionato con il team MTM Kawasaki e dopo appena quattro gare si conferma come pretendente al titolo già conquistato in precedenza dai suoi connazionali Marc García (2017), Ana Carrasco (2018) e Manu Gonzalez (2019), una striscia interrotta nel 2020 dall’olandese Jeffrey Buis che ora condivide lo stesso box con il pilota spagnolo.

“L’anno scorso è stato difficile,” dice Huertas in merito alla sua prima annata in sella a una Yamaha, “ma alla fine abbiamo trovato la miglior opzione possibile per questa stagione che era quella di entrare a far parte del team campione del mondo. Appena sono salito in sella alla Kawasaki, sono andato subito molto forte; sono stato una delle sorprese della prestagione e questa sorpresa è stata confermata in queste prime gare. Spero che continui così quest’anno!”.

Presente all’interno del box di una delle formazioni più competitive di questa categoria, il pilota di Madrid condivide lo spazio con Buis, Koen Meuffels e Yuta Okaya, tre piloti che l’anno scorso hanno già gareggiato con il team che ha base in Belgio. “Sono arrivato come new entry”, spiega Huertas. “È come quando arrivi al primo giorno di scuola e forse qualcuno ti sottovaluta un po’ ma le cose si dimostrano con i fatti e penso che sto dimostrando bene di essere al livello del team; credo che insieme possiamo regalarci una bella stagione”.

In appena quattro gare ha già conquistato quasi il doppio dei punti ottenuti nel 2020. Il giovane Huertas punta al titolo?

“È troppo presto per dirlo ma è vero che sono uno dei più forti insieme a Booth-Amos. Nel corso della stagione dovremo continuare a lavorare per confermare questo trend e continuare a portare a casa punti. Penso che il potenziale dei piloti che stanno lottando nelle prime posizioni sia molto alto e credo che quest’anno saremo i punti di riferimento anche se non si può dire…”.

Huertas punta la sua attenzione su uno dei suoi avversari principali, ovvero il pilota inglese del team British Fusport - Rt Motorsports che fin qui ha vinto una gara e raccolto altri due secondi posti: “Booth- Amos ha già corso in Moto3™ e da due stagioni gareggia nella classe cadetta delle derivate di serie; ha tanta esperienza ed è più grande di me ma non penso che questo sia un ostacolo che mi impedisca di lottare con lui per il titolo!”.

La caduta di Booth-Amos nell’ultimo giro della gara di domenica a Misano ha permesso a Huertas di portarsi in testa alla classifica con sette punti di vantaggio sul pilota inglese: "Penso abbia spinto troppo in quel frangente," dice lo spagnolo. “Sono cose che succedono durante l’anno. Può capitare anche a me; uno zero è qualcosa che devi sempre mettere in conto e a Misano è toccato a lui. A fine weekend sono stato contento di essere arrivato alla bandiera a scacchi e di trovarmi in testa alla classifica dato che ci sono stati molti contatti ed è stata una gara pazzesca. Il mio compagno di box Okaya mi è caduto davanti e mi sono praticamente dovuto fermare. Alla fine sono arrivato decimo. Queste gare sono bellissime per il pubblico ma toste per i piloti… anche se alla fine sono quelle che spesso vediamo nel WorldSSP300!”.

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