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Redding porta il suo capotecnico con sé nel WorldSBK: "È stata la mia spinta più grande"

Thursday, 5 December 2019 16:49 GMT

 

Il pilota Ducati ci parla del rapporto di successo che lo lega a Giovanni Crupi dopo la grande stagione 2019. 

 

Nei test che si sono svolti al MotorLand Aragon e a Jerez abbiamo visto una novità nel box ARUBA.it Racing - Ducati a fianco di Scott Redding (ARUBA.it Racing – Ducati). Giovanni Crupi lo scorso anno è stato il capotecnico del 26enne di Gloucester e sarà al suo fianco anche in questa nuova avventura che lo attende nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike.
 
Per l’ingegnere italiano più che di un debutto si tratta di un ritorno nel paddock. Infatti Crupi ha fatto il suo esordio nel WorldSBK nel 2008 e da allora ha lavorato con diverse squadre Ducati, tra cui Althea, Barni Racing e nel 2014 anche con il team ufficiale.
 
Dal 2016 Crupi è stato impegnato nel campionato britannico Superbike: lui e Redding sono insieme dalla fine del 2018. I due alla loro prima stagione fianco a fianco hanno vinto il titolo nazionale SBK.
 
Al termine dei test di Jerez a chi gli ha chiesto l’importanza di avere Crupi con sé anche nel 2020, Redding non ha lasciato spazio all’interpretazione: “È fondamentale! Questa è stata la mia spinta più grande. Ovviamente Ducati può contare su un ottimo staff ma con Giovanni ho un rapporto che per molto tempo non ho avuto con un capotecnico. Lui mi capisce, sa che mi impegno molto, che mi piace divertirmi e che organizzo delle feste. E soprattutto sa come gestirmi”, ha detto l’inglese a WorldSBK.com.
 
Redding ha citato un esempio della passata stagione per spiegare come il rapporto tra lui e Crupi abbia portato al successo ottenuto nel 2019. “‘L’anno scorso ero molto arrabbiato dopo essere stato buttato fuori da Andrew Irwin. Ho avuto dei problemi per aver detto delle cose sbagliate. Dico come stanno le cose e questo mi ha causato dei problemi”. 
 
“Giovanni mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘non farlo, non farlo’. Sono andato a rilasciare un’intervista ed è rimasto lì: non voleva che finissi nei guai. Questo dimostra che ha una grande fiducia e stima nei miei confronti”.
 
La competenza tecnica di Crupi è molto importante per Redding che ha spinto affinché tornasse insieme a lui nel WorldSBK.
 
“Sono molte le ragioni per cui ho voluto portarlo con me. Penso che sia uno dei migliori capotecnici per questa moto. Ha avuto un ruolo fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo e la conosce molto bene anche in pista. Lavoriamo insieme e capisce ciò che voglio. A volte le sensazioni e le percezioni di un pilota sono più importanti di quello che non dicano i dati. Spesso con la maggior parte dei capotecnici questo non avviene”.
 
“Quando stavo parlando con Ducati, ho detto loro: ‘se volete provare a vincere questo titolo, devo portarlo con me'. Credo sia la persona giusta e loro erano d’accordo. Adesso è qui con noi e penso che non avrei potuto chiedere un pacchetto migliore per affrontare la stagione che sta per iniziare”.
 
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