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Lowes: "Voglio diventare campione del mondo"

Tuesday, 23 April 2019 09:56 GMT
Da adolescente odiava rinunciare alle gare per sostenere gli esami, ammira Valentino Rossi e adora il suo lavoro. Il pilota inglese ci ha raccontato la sua vita
Alex Lowes, pilota del Pata Yamaha WorldSBK Team dal 2016, è senza dubbio uno dei protagonisti più carismatici della griglia di partenza del WorldSBK. Il pilota nato nel Lincolnshire 29 anni fa, è parte del paddock da circa cinque anni e ha uno splendente futuro davanti a sé.
 
Negli ultimi anni ho imparato come godermi di più la vita stando a casa. Quando ero più giovane pensavo solo a correre e avevo difficoltà a togliermi quell’idea dalla mente.
 
Provo ad essere il più normale possibile lontano dai circuiti ma ovviamente l’idea di tornare in pista non si allontana mai dai miei pensieri anche perché faccio spesso allenamenti con moto off-road.
 
Cerco di fare cose comuni come essere un buon marito e amico. Circa due anni fa mi sono sposato con Corrinne. Ovviamente, avendo un fratello gemello sono molto legato a lui, ma ho anche un buon gruppo di amici. Alcuni li ho conosciuti perché appartengono al mondo dello sport, tra i quali c’è chi ha fatto delle competizioni in bici, mentre alcuni sono amici incontrati nel corso della vita quotidiana.
 
In un giorno qualsiasi, appena mi sveglio, mi alleno. Per il resto della giornata mi piace dedicarmi ai miei hobby come giocare a golf, è il mio passatempo preferito. Tutto è iniziato tanto per fare qualcosa di diverso per divertirsi con gli amici ma è un gioco che richiede molta concentrazione, devi focalizzarti su qualcosa e adesso voglio solo cercare di migliorare!
 
Ho iniziato a correre con una moto da cross quando avevo sei anni, avevo una KX60. Ma la mia prima moto è stata una Yamaha T80 trials quando avevo quattro anni. Giravo in giardino, mi sembra che sia passato un sacco di tempo! Mio padre correva e quando ero piccolo mi piaceva molto andarlo a vedere quando gareggiava.
 
Ero solito girare nel campo dei miei nonni e la sfida tra me e mio fratello era per vedere chi dei due sarebbe stato il primo ad usare una BMX senza stabilizzatori, c’è sempre stata rivalità tra noi due. Poi ho iniziato a praticare motocross e sono riuscito a ricavarmi uno spazio per competere, è lì che è iniziato tutto.
 
Probabilmente avevo 13 o 14 anni quando capii che volevo correre da professionista e provare a diventare campione del mondo. Ovviamente, è qualcosa che ho sempre voluto fare ma prima di riuscirci pensi solo a quanto sia bello correre ogni weekend. Ci sto ancora provando e voglio diventare campione del mondo. Penso di avere ancora qualche anno per provarci!
 
Ha implicato molto lavoro per i miei genitori. Avere due figli che vogliono correre è impegnativo ma avere due gemelli che vogliono correre è ancora più complicato, devo loro molto, sono stati fantastici. Non posso immaginare lo stress che abbiano dovuto sopportare nel crescerci.
 
Dal punto di vista personale, è stato un bene avere sempre mio fratello vicino a fare le stesse cose, mi ha dato una motivazione in più per migliorarmi!
 
Quando lasciai la scuola ero un elettricista e lavoravo nell’azienda di famiglia. Non ho goduto nemmeno uno dei giorni trascorsi lì perché sognavo di correre in moto! È stato comunque un bene, perché quell’esperienza mi ha permesso poi di apprezzare ancora di più quello che ho ora. Ho avuto la fortuna di poter fare quello che volevo e continuerò a lavorare per migliorarmi sempre di più.
 
Perdevamo le gare per sostenere gli esami e, in quel momento, odi i tuoi genitori perché l’unica cosa che vorresti fare è correre. C’è chi lo sta facendo mentre tu sei a scuola a fare i compiti in classe. Adesso che sono adulto non mi dispiace, in fondo abbiamo un buon livello di educazione e ho imparato a distinguere cos’è giusto e cos’è sbagliato.
 
Mick Doohan ero il mio idolo quando ero bambino, guardavamo sempre video in cui batteva i suoi rivali, era fantastico! Crescendo siamo diventati fan di Valentino Rossi che vinceva sempre!
 
Rossi era un vincitore spietato, però mi piace molto anche per quel che ha apportato allo sport. Lo ammiro molto, ora ha 40 anni e continua ad essere forte. Negli ultimi 20 anni ha portato le corse di moto in un altro livello e ha fatto aumentare l’audience. Gli sono molto grato per questo!
 
Chi è il migliore in moto tra me e Sam? Con una Supermotard e con moto da cross, di solito io sono un po’ più veloce. Con le moto da flat-track direi che siamo entrambi allo stesso livello, però io riesco spesso ad essere più veloce. 
 
Molte persone ci confondono ma abbiamo dei caratteri completamente diversi. Lui ha una visione della vita stupenda e, a volte, vorrei riuscire ad essere tanto positivo quanto lui! Quando ha dei weekend difficili, riesce a lasciarseli alle spalle e si concentra su quelli successivi per fare ancora meglio alla gara dopo, io invece passo molto tempo ad analizzare.
 
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