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WorldSBK: approfondiamo le regole del 2018

Friday, 16 March 2018 11:38 GMT

Dopo il primo round svolto con le nuove regole, diamo un’occhiata più approfondita all’impatto che hanno

Il round di apertura della stagione 2018 del MOTUL FIM Superbike World Championship si è tenuto tre settimane fa a Phillip Island. In Australia abbiamo visto per la prima volta le nuove regole del WorldSBK messe in pratica. L’obiettivo di questo nuovo regolamento è quello di creare maggiore parità tra le fabbriche e le squadre, di regalare gare più avvincenti e di rendere il campionato più accessibile economicamente.

Tre sono stati gli aggiornamenti messi in atto, quello che ha catturato maggiormente l’attenzione riguarda il limite dei giri motore, che saranno destinati ad essere più controllati e, più importante, saranno cambiati durante la stagione. Applicati individualmente ad ogni casa costruttrice, ci sarà un cambiamento nek numero massimo di giri permessi e potranno essere modificati durante tutta la stagione. Aprilia, BMW, MV Agusta e Yamaha inizieranno la stagione con 14700 giri/min, Honda con 14300, Kawasaki con 14100 e Ducati con 12400 (per via del motore bicilindrico).

Aprilia e Kawasaki hanno ricevuto la riduzione maggiore all’inizio della stagione e per loro sarà una grande sfida. Nel 2017 le moto italiane hanno corso con un massimo di 158000 giri/min, questo vuol dire che hanno una riduzione di 1100 giri/min. Lo stesso è accaduto alle moto giapponesi, che sono passate da 15200 a 14100 giri/min. Ducati invece vedrà una riduzione di 800 giri/min. Questi esempi mostrano come tutte le moto inizieranno la stagione con giri motore più bassi, che sono stati dati ai team in anticipo per permettere loro di apportare le modifiche necessarie prima dell’inizio della stagione e per dare modo ai piloti di adattarsi.

Il nuovo regolamento non prevede solo le riduzioni, ma i giri motore possono essere modificati in diversi momenti della stagione. Secondo le nuove regole, dopo tre round potranno essere modificati di 250 giri/min, in più o in meno. Con quale criterio viene deciso? Gregorio Lavilla, Direttore Sportivo del WorldSBK, afferma: “Le modifiche sono state fatte per bilanciare situazioni non equilibrate, non per provocarle. Sono state effettuate per assicurare il massimo dell’imparzialità. Questo è il primo anno con il nuovo regolamento, quindi vediamo come funziona. Crediamo che sia un buon modo di iniziare, speriamo di non dover toccare tutto l’anno i limiti stabiliti. Ma se sarà necessario, si farà con criteri definiti ed imparziali.”

Anche se questo regolamento è stato discusso e concordato da tutte le parti del campionati, fabbriche, FIM e l’Organizzazione, il nuovo format è stato accolto in maniera differente, soprattutto da parte dei team che hanno dominato ultimamente. Guim Roda, team manager el Kawasaki Racing Team WorldSBK, esprime la sua opinione: “Capiamo che sia tutto parte del gioco: girare per il circuito e vedere chi sia il più veloce. Capiamo gli interessi di Dorna e della FIM, ma anche la veduta di Kawasaki. Nel KRT lavoriamo per la Kawasaki in un campionato Dorna, quindi il nostro lavoro è quello di spingere la moto al limite e di essere i migliore con le regole del campionato, anche se non ci piacciono e siamo contrari alle decisioni finali.”

“Ad ogni modo, se le persone sanno che nonostante gli ostacoli riusciamo a vincere, sarà la miglior forma di provare il nostro potenziale, i nostri sforzi e la nostra precisione” afferma Roda. “Quello che ci costa di più è far capire ai nostri piloti che devono dare ancora di più per continuare ad essere i migliori. Ma darà ancora più valore al loro potenziale se saremo in grado di farcela.”

Xavi Fores (Barni Racing), che ha ottenuto una prestazione fenomenale salendo sul podio in Gara 2 a Phillip Island insieme a Marco Melandri (Aruba.it Racing-Ducati) e Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team), crede che le regole sul motore abbiano un’importanza fondamentale e porta altri elementi sul setup della moto.

Fores spiega: “Non è per andare contro qualcuno, ma dopo la gara in Australia, è stato detto da molti che le regole nuove avevano penalizzato la Kawasaki e avevano dato benefici alla Ducati. Credo che non si sia capito che Phillip Island è un circuito che si adatta benissimo alla nostra moto, con le sue curve veloci dove la nostra moto si difende molto bene. Inoltre, Melandri è un pilota molto leggero e aerodinamico e all’ultima curva era molto veloce. Se si aggiungono tutti questi fattori, si capisce come sia riuscito a prendere la scia di Rea sul rettilineo.”

Questo aiuta a spiegare che, nonostante i limite sui giri del motore abbiano portato i piloti ad affrontare una nuova sfida, è chiaro che ci sono ancora molti fattori che possono influenzare i risultati in questa classe. Con più o meno potenza, il talento di ogni pilota continua ad essere un fattore fondamentale, così come le caratteristiche di ogni circuito o addirittura il meteo.

“Credo che queste regole siano le stesse per tutti, nel senso che tutti abbiamo perso giri/min”, continua Fores. “Sono state fatte per far sì che nel campionato piloti e team provati potessero guadagnare terreno e colmare il gap. Dal mio punto di vista, sono regole giuste, è quello che è ed è così per tutti. Quest’anno dipenderà molto anche dalle caratteristiche del circuito. Ci saranno piste dove soffriremo di più, altre che invece si adatteranno meglio, perché la nostra moto è diversa da Kawasaki, Aprilia, Honda o Yamaha. Dobbiamo aspettare di vedere come va il campionato e di vedere come andremo in Tailandia, che sarà un circuito di accelerazioni e frenate, dove abbiamo sofferto lo scorso anno. Ma proveremo a minimizzare i problemi che questo circuito ci crea!”

Leon Camier è passato alla CBR1000RR con il Red Bull Honda World Superbike Team, che ha perso un numero relativamente piccolo di giri/min: “Credo che abbiamo perso 300 giri/min, farà la differenza, ma non troppo. Non la noto molto perché non so come fosse prima la moto. In pista non vedo la differenza, le Kawasaki sono ancora le moto da battere, sono un team forte e siamo proprio nella loro scia. Anche Yamaha è migliorata, quindi credo che sarà la nostra stagione più competitiva.”

Un altro elemento importante che entra in gioco nella stagione 2018 riguarda i Punti di Concessione. SI tratta di un sistema di punteggio che è stato messo in pratica per controllare lo sviluppo delle moto in pista. I punto vengono assegnati quando un costruttore finisce sul podio: tre punti per il vincitore, due punti per il secondo ed uno per il terzo. Il risultato ottenuto da ogni pilota contribuisce al numero finale di punti per il loro costruttore e determina il livello di sviluppo che potranno avere i team ed i costruttori.

Per quanto riguarda i team privati, avranno accesso a pezzi approvati, come parti del motore e del telaio, per aiutare a raggiungere i livelli dei team ufficiali. Questa modifica dovrebbe permettere l’accesso a queste parti approvate da parte dei team minori, con un controllo dei costi.

Bisognerà vedere se gli aggiornamenti saranno conformi ai criteri per cui queste regole sono state cambiate e vedere che impatto avranno in pista. Gregorio Lavilla afferma che questo cambiamento potrebbe non essere evidente fino a metà stagione, o anche fino a fine anno: “Questo non è uno sport individuale, c’è un numero di fattori extra. Dobbiamo guardare tutta la griglia per far sì che la competizione sia più bilanciata. Vogliamo che il nostro sport abbia gare più avvincenti e vogliamo permettere sia ai team ufficiali che ai privati di lottare per il campionato.”

Il regolamento del MOTUL FIM Superbike World Championship può essere consultato integralmente sil sito FIM, www.fim-live.com. Le moto derivate di serie più veloci del mondo sono pronte per il secondo round in Tailandia, in programma la prossima settimana. Segui tutti gli aggiornamenti dal Chang International Circuit e per tutto il 2018 con il WorldSBK VideoPass.