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L’amore di un fotografo per la SBK®: Matteo Cavadini

Monday, 30 July 2018 09:00 GMT

I professionisti che seguono il Campionato mostrano una foto speciale presa dal loro archivio 

Il fotografo: Matteo Cavadini

L’italiano Matteo Cavadini segue il Campionato Mondiale Superbike dalla fine degli anni Novanta. Cavadini è uno dei fotografi sempre presenti, ha viaggiato praticamente ovunque dal 1997, immortalando le azioni in pista e lo stile di vita del paddock. Lavorando come fotografo di squadra o per vari media sia nazionali che esteri, il suo catalogo di foto è immenso. Ma curiosamente la foto che avrebbe voluto condividere con noi non esiste e quella che ha scelto è stata scattata quando ancora non era un fotografo professionista del WorldSBK. Ecco la storia particolare:

La foto: Corser vola a Monza

“Scegliere non è stato facile, perché lavoro in Superbike dal 1997, ci sono molte foto. Inoltre, la prima immagine che mi è venuta in mente è quella di un momento che non ho catturato. Un sorpasso di Haga su Colin Edwards a Hockenheim nel 2000. Noriyuki lo ha sorpassato all’ingresso della curva, in un punto inaspettato e con un magnifico cambio di traiettoria. Non sono riuscito a scattare quella foto, probabilmente perché ero troppo entusiasta. Quella foto avrebbe significato molto per me, perché avevo un rapporto speciale con Haga”.

“Ovviamente, ho dovuto cercare un’altra foto che avesse un gran valore per me e ho trovato una delle prime che ho scattato. È stata fatta a Monza nel 1995, quando ancora non andavo a tutte le gare della stagione”.

“Sono stato a Monza perché lavoravo per un giornale in quella città e mi occupavo del Round con la redazione. Devo dire di aver scattato delle foto terribili, ma con questa, che ho fatto alla prima Variante, ho avuto una grande fortuna e probabilmente è qui che è nata la mia passione per il WorldSBK. Si può dire che sia stata la prima foto che ho scattato nel Campionato Mondiale Superbike. Nell’immagine si vede Troy Corser che vola. Grazie a Dio nessuno si è fatto male, anche se visivamente è di grande impatto. Il volo non è stato così elevato come sembra dalla foto. Ovviamente Monza è un circuito molto veloce e la prima Variante è un punto molto pericoloso. Ho stampato la foto e l’ho appesa nel mio ufficio perché è stata assolutamente opera della fortuna, non una buona mano da fotografo. Ma dato che non avevo la foto di Haga, questa è l’immagine che rappresenta cosa per me sia stata e cosa è la Superbike”.