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L’amore di un fotografo per la SBK®: Diego de Col

Monday, 16 July 2018 09:00 GMT

I professionisti che seguono il Campionato mostrano una foto speciale presa dal loro archivio 

Il fotografo: Diego de Col

Diego de Col fotografa il Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike da dieci anni. Prima di approdare alle derivate di serie, il fotografo nato a cinque chilometri da Monza, si è occupato della Formula 1 per due stagioni. Ma la sua passione sono sempre state le moto, in particolare il WorldSBK che arrivava nella sua città ogni anno.

Nonostante de Col avesse studiato ingegneria elettronica e avesse intrapreso la carriera nel settore dell’automobile, l’amore per la fotografia ha avuto la meglio. Pian piano ha iniziato a pubblicare le sue foto di motorsport con un’agenzia locale. “Dieci anni fa ho cominciato a chiedere accrediti per il WorldSBK e ho iniziato a seguire il campionato in Europa”, racconta. “Dopo ciò, grazie anche all’aiuto di un’agenzia meravigliosa, ho cominciato a seguire le gare in tutto il mondo, lavorando e pubblicando per molte squadre, riviste e piattaforme digitali. Sono felice di quello che faccio, ma voglio imparare sempre di più riguardo questa professione fantastica, piena di emozioni”.

La foto: uno vince, due cadono

Finisci per amare le fotografie, ma qualcuna riesce anche a commuoverti. Questa è una di quelle: mi ha commosso quando l’ho scattata e lo fa ancora oggi, ogni volta che la guardo. Ebbe anche un grande riscontro in quei giorni perché fu pubblicata sulla copertina della rivista italiana più importante. L’ho scattata a Donington, nel maggio del 2012. In Gara 1, una BMW aveva vinto per la prima volta nella storia del WorldSBK grazie a Marco Melandri. In Gara 2, all’ultima curva dell’ultimo giro, Leon Haslam era in testa e sul punto di regalare una doppietta a BMW, ma un contatto con Jonathan Rea causò l’incidente: Haslam e Melandri finirono a terra non riuscendo a realizzare il sogno della doppietta BMW. In seguito, ci fu tensione tra i due piloti nel box.

“Il momento più elettrizzante per me, sapendo l’importanza di quanto fosse successo, fu quando mi sedetti, misi gli occhiali e rividi la foto…confermai che fosse tutto ok. Sapevo di essere l’unico fotografo ad aver immortalato quel momento, ero incredibilmente orgoglioso di me stesso e ho ringraziato la sorte, anche perché nessuno di loro si era fatto male”.