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Gli assistenti sono molto più importanti di quanto pensi

Friday, 3 August 2018 11:05 GMT

I piloti non viaggiano sempre soli, ma quanto conta nelle gare l’influenza dei propri assistenti?

Le corse possono essere uno sport solitario e, per quanto viaggiare possa essere glamour ed eccitante, ha sicuramente i suoi lati negativi. Con una rinnovata atmosfera familiare, i piloti del Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike possono essere circondati da facce familiari, ma quando si preparano per andare in pista, devono assumere l’atteggiamento del tipico atleta.

Le corse possono essere conosciute come uno sport di squadra, ma quando esplode la bagarre all’ultimo giro, l’unico obiettivo dei piloti è quello di attaccare per conquistare la vittoria. Sicuramente, anche i team sono coinvolti, ma bisogna avere una grande forza mentale per combattere in pista con i propri rivali – alcuni dei quali parenti, amici o vicini di casa. Quindi come fanno i piloti? Spesso si vedono grandi atleti prepararsi per una grande partita come squadra, per una corsa importante con i propri allenatori o per un combattimento con il loro team all’angolo.

Nelle gare di moto non c’è differenza, i piloti hanno al loro fianco persone di fiducia che aiutano a mantenere la concentrazione e li rilassano. Le corse continuano a crescere, quindi le agende di piloti e addetti stampa sono sempre molto fitte, con interviste, richieste e attività durante tutto il weekend.

Anche cibo e bevande rappresentano una parte importante delle corse, così come la concentrazione e tutto il necessario per scendere in pista. Questo aspetto non va trascurato. Il campione del mondo in carica Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) viaggia con il proprio assistente Kev Havenhand e spiega quando per lui sia importante: “Non potrei pensare ad una vita senza Kev, si occupa del 90% delle cose che succedono durante un weekend di gara, io devo solo pensare a guidare. Organizza le cose con Alpinestars e Arai, non devo mai preoccuparmi, è sempre già tutto sistemato. Si occupa del motorhome, la descrizione del suo lavoro è davvero ampia, mi aiuta persino con i bambini, è il nostro assistente personale durante il fine settimana.

Ma non si tratta solo di avere tuta e casco pronti, un assistente è anche un amico: “Quando Tatia (la moglie di Rea) non c’è, mi piace stare in compagnia ed è bello che Kev ci sia. Anche Fabien Foret è entrato nella mia cerchia ed è davvero un bravo ragazzo. Ma dal punto di vista dell’assistenza, non saprei cosa fare senza Kev”.

Il pilota del team Pata Yamaha Official WorldSBK Alex Lowes condivide il pensiero di Rea. Lui ha Dave Ryan, un ex atleta, durante la stagione. È importante capire le necessità di Lowes, sembra che abbiano trovato un grande accordo: “Lavoriamo veramente bene, non può aiutarmi nella guida ma in realtà va bene così, perché quando torno al motorhome o mi allontano dal box, non pensiamo troppo alla pista. Comprende la parte sportiva, avendo alle spalle la boxe, sa di cosa ho bisogno per essere mentalmente preparato per la gara, ci divertiamo e questo per me è di grande aiuto”.

Oltre a questo aspetto della pista, Lowes e ‘Rocky’ sono anche molto amici e questo aiuta molto durante i weekend: “Mi aiuta mentalmente, siamo amici. Mi aiuta ad apprezzare molte cose, dato che giriamo per il mondo con le moto e viviamo questo sogno. È un bel valore aggiunto e mi toglie tanta pressione. In questo senso sono molto aiutato anche da mia moglie!”

Leon Camier (Red Bull Honda World Superbike Team) ha vissuto entrambe le esperienze, sia come pilota che come assistente. Ha infatti aiutato Broc Parkes durante un weekend quando ha gareggiato in MotoGP nel 2014. Ma no ha assaporato pienamente l’esperienza avendola fatta per una sola gara. Camier ha un assistente che lo aiuta in tutte le gare del WorldSBK e gli fa tenere a mente le cose importanti: “È di grande aiuto per me, specialmente con le agende fitte che abbiamo, lui organizza tutto. Mi permette di concentrarmi e lavorare sulla moto con il team. Ho sempre il mio cibo pronto, tutto lavora secondo le tabelle di marcia ed il mio kit è sempre pronto, così è tutto più calmo. Non c’è lo stress di pensare a dove sia una cosa, è tutto fatto e così è più semplice”.

Sicuramente, avere un assistente non è essenziale e si possono vedere molti piloti senza che continuano ad essere felici nel paddock. È una questione di preferenze, ma è facile vedere quanto possa essere importante, non solo per l’aumento delle richieste dei media, ma anche per viaggiare con un amico.

Goditi tutta l’azione a partire dall’inizio di stagione e guarda i piloti, con o senza assistenti, lottare in pista, tutto grazie al WorldSBK VideoPass.