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Melandri: "Ducati è stata una bella scoperta"

Thursday, 25 August 2016 09:44 GMT

Il ravennate è sceso in pista al Misano World Circuit Marco Simoncelli con Giugliano e Davies

Dalla stagione 2017 del World Superbike, Marco Melandri tornerà in pista con l'Aruba.it – Racing Ducati team e dal 22 al 24 agosto ha svolto un test privato con la casa di Borgo Panigale al Misano World Circuit Marco Simoncelli in cui ha messo a segno 70 giri al giorno nei primi due.

“Macho” ha raccontato al WorldSBK.com com'è stato tornare in sella dopo oltre un anno, quali sono state le sue sensazioni, come si preparerà al meglio per il suo grande ritorno in pista nel 2017 e ha parlato della Ducati, che pare abbia alcune caratteristiche che possano favorire il suo stile di guida.

Com'è stato tornare in pista?
È stato emozionante, come se fosse una prima volta. Quando hai qualcosa, che erano le corse, e che poi mi sono venute a mancare, ho capito ancora di più quanto ci tenevo a correre. Avere quest'opportunità di ritornare, me la sono goduta proprio in maniera particolare. È stata meglio di una prima volta.

Quali sono state le tue sensazioni?
Oltre all'emozione c'è stato anche un po' di “imbarazzo”, comunque vengo da un momento difficile. I ragazzi nel box mi hanno accolto come un pilota ancora titolare. Mi sentivo un po' a disagio, poi mano a mano che le cose sono iniziate, ci siamo conosciuti e mi hanno messo sempre più a mio agio, è tutto più naturale.

Come avete organizzato il lavoro nel box?
Il primo giorno, lunedì 22, dovevo capire quale era il mio livello in sella, le mie difficoltà più grandi, e ce n'erano veramente tante. Poi abbiamo lavorato sulla posizione in sella e martedì 23 abbiamo continuato a farlo perché c'era qualcosa da ritoccare. Successivamente abbiamo iniziato a cercare una moto che fosse più adatta a dare confidenza al mio stile di guida. Una volta che la moto era più adatta a me, mi sono sentito più a mio agio e gli automatismi son tornati. Non mi sento pronto per correre, però inizio ad avere nuovamente la mentalità da pilota.

Quanti giri hai fatto in ogni long run?
Non tanti. Mi sento bene però credo che esagerare subito vorrebbe dire poi non fare un buon lavoro il giorno successivo. Sono allenato, ma andare in moto è una fatica diversa. Affaticarmi troppo all'inizio del test avrebbe voluto dire non essere al 100% nell'ultimo giorno, quindi preferisco dosarmi e provare a fare qualcosa di più l'ultimo giorno. Non so se sarò in forma di fare una mezza simulazione di gara, ma vorrei provare ad allungare un po' i run.

Quali sono i programmi con Ducati nei prossimi mesi?
Diciamo che sono un po' il test rider, che quest'anno sarebbe dovuto essere Carlos Checa. Approfitto della sua assenza per poter salire in sella subito. A ottobre andiamo a Valencia, ma dobbiamo ancora definire bene.

Come ti allenerai nell'attesa?
Nel mese di settembre userò molto la moto stradale, per fare chilometri, e piano piano tornare totalmente dentro il personaggio. Ho ripreso ad allenarmi in palestra seguendo tabelle più precise e dopo il test farò lavorare più muscoli specifici utili per la guida. Per me questo è un test proprio per capire anche la mia situazione. Credo di essere più avanti di quello che mi aspettavo.

Come ti è sembrata la Ducati?
È stata una bella scoperta. Ero abbastanza sicuro che questa moto potesse andare bene per il mio stile di guida - anche se ora è un po' presto per dire – però se ne sentono sempre di tutti i colori e la gente era molto scettica. Io credo che la moto abbia un'erogazione del motore molto adatta per il mio stile di guida e anche la ciclistica ha un anteriore molto sincero e diretto, ed è quello che solitamente serve a me.

Hai parlato con Chaz Davies, il tuo futuro compagno di squadra?
Sì, l'avevo già visto. Credo che lui sia un buon compagno, eravamo già stati in squadra insieme nel 2013 e siamo andati "d'amore e d'accordo" (ride). Sicuramente lui ha riferimenti su questa moto, sono tre anni che la conosce e la guida molto bene.